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Niente ascensore, servizi a metà: a Roma c’è un centro per disabili non accessibile ai disabili

Una vicenda che ha dell’incredibile quella dell’edificio in via Angelo Emo 13: un centro per disabili dove però sono presenti barriere architettoniche che non lo rendono completamente fruibile. Zuccalà (M5s): “Situazione che crea disagio”. La Asl Roma 1 replica: “Finora utenti non hanno segnalato criticità”.
A cura di Luca Teolato
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Un centro di assistenza per disabili non accessibile ai disabili. Non è un gioco di parole ma la kafkiana realtà di una struttura della Asl Roma 1 in via Angelo Emo 13 che non è adeguata a ospitare persone con disabilità motorie, visive o cognitive. L’edificio di due piani, aperto a marzo scorso, è privo di ascensore e per accedere al piano superiore sono disponibili solo delle scale esterne, quindi vengono utilizzati soltanto i locali del piano terra, con inevitabili conseguenze sui servizi. “Il centro per disabili adulti della Asl, del distretto sanitario 1 e 13, è grande – spiega la consigliera del I municipio del movimento 5 Stelle Federica Festa – ma riducendo in questo modo gli spazi a disposizione, si allungano le liste di attesa”.

“Una situazione che sta creando non pochi disagi ai circa 700 utenti del centro – sottolinea Adriano Zuccalà, capogruppo M5S in Regione Lazio – nonostante gli sforzi del personale che cerca in tutti i modi di garantire il servizio. Sono andato personalmente al centro e ho verificato la presenza di barriere architettoniche che impediscono la piena accessibilità alla struttura”.

“Abbiamo sollevato questo problema – spiega Antonella Crognale, vicepresidente della Consulta per la disabilità del I municipio – e speriamo di risolvere presto questa situazione. Il servizio è dimezzato con solo quattro, cinque stanze a disposizione degli operatori. Le liste per le visite, i colloqui con gli psicologi, gli assistenti sociali e tutto il resto si sono allungate considerevolmente”. Operatori che cercano di sopperire a questa situazione paradossale in tutti i modi “anche ricevendo gli utenti in locali del municipio o di altre realtà che mettono a disposizione delle stanze”, prosegue Crognale.

Una situazione che crea problemi, oltre alle persone con disabilità, anche al personale che opera nel centro, che può usufruire soltanto di una scala esterna soggetta a intemperie varie per salire al piano superiore.

“Stiamo lavorando per trovare un accordo – aggiunge Crognale – per mettere un ascensore esterno o utilizzarne uno di un asilo nido adiacente facendo un accordo con l’istituto e realizzando dei lavori per metterlo a disposizione anche degli utenti del centro. Venerdì abbiamo avuto un incontro con Asl e Comune per cercare di risolvere il prima possibile questa situazione”.

“Chiederò immediatamente un intervento in Regione Lazio – conclude il consigliere 5 Stelle Zuccalà – per l’installazione di un ascensore che possa consentire al personale di lavorare con più agio e alla cittadinanza di usufruire appieno dei servizi”.

I problemi della struttura non sembrano però riguardare soltanto questo aspetto. “È una situazione imbarazzante – racconta Daniele Renda, referente di Disability Pride Italia – perché, come spesso accade, si prendono decisioni senza prendere in considerazione le reali esigenze dell’utenza. Nella struttura la situazione è abbastanza grave, non solo per la mancanza di un ascensore e le rampe di scale esterne che non sono neanche a norma. Non c’è nessun adeguamento per le disabilità cognitive e sensoriali. Le istituzioni dovrebbero fare un passo avanti verso il concetto di accessibilità universale. Quindi chiediamo quando si interviene di considerare tutti gli aspetti necessari ad una piena fruibilità. Non abbiamo riscontrato percorsi tattilo sensoriali per non vedenti né nella struttura né nei pressi della struttura, per far svolgere in autonomia e in maniere indipendente alcune pratiche agli utenti. Nulla neanche per quanto riguarda la comunicazione alternativa o comunicazione aumentativa per le disabilità cognitive”.

Per l'Asl Roma 1 però, non vi sarebbero particolari problemi nel centro. “L’immobile è di proprietà del Comune di Roma ed è in comodato d’uso gratuito alla Asl Roma 1 – la replica dell’Azienda sanitaria locale -. Prevede un’area di accoglienza per disabili presso il piano terra a cui si accede liberamente in assenza di barriere architettoniche per disabili carrozzati o comunque con fragilità motorie. Al primo piano si accede attraverso una scala esterna ad una area dedicata agli operatori per riunioni interne per l’organizzazione del lavoro, composta da 4 stanze, una sala riunione e 2 bagni. Il numero di accessi settimanali è di circa 100/120 persone. Alcuni di questi accessi sono contemporanei per la partecipazione a gruppi di psicoterapia e psicoeducazione. L’affluenza da giugno è stata gestita secondo i consueti appuntamenti e non ha mai riscontrando né criticità né doglianze da parte dell’utenza”.

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