video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Moschee di Roma unite per Gaza: “Basta islamofobia, Islam è pace. Alziamo la voce contro il genocidio”

Ieri a Roma per la prima volta la comunità islamica con imam e rappresentanti delle moschee della città riuniti hanno organizzato una manifestazione di solidarietà per il popolo palestinese. “Basta islamofobia, l’Islam è pace. Contro il genocidio, alziamo la voce per Gaza”.
A cura di Alessia Rabbai
0 CONDIVISIONI
Alcuni momenti della manifestazione della comunità islamica di Roma per Gaza
Alcuni momenti della manifestazione della comunità islamica di Roma per Gaza
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"La questione palestinese non è più soltanto una questione dei palestinesi. È diventata mondiale, che riguarda tutti i popoli e tutte le coscienze. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere". A parlare è Ahmed Val, ventitré anni, italiano di origini mauritaniane, organizzatore della manifestazione per il sostegno della Palestina e per la pace a Gaza, che ieri ha riunito la comunità islamica di Roma. I musulmani della Capitale con i rappresentanti di decine di moschee della città sono scesi in strada in segno di solidarietà con il popolo palestinese. La comunità si è attivata grazie all’iniziativa dell’associazione Almuflihun APS di cui Ahmed Val fa parte, che ha chiamato a raccolta imam e responsabili delle diverse realtà locali.

A sfilare in corteo da Piazza Vittorio Emanuele all'Università La Sapienza di Roma centinaia di persone di varie nazionalità e religioni, donne, uomini e bambini. "Oggi le persone comuni non accettano più le politiche compiacenti dei propri governi, che si rendono complici di questo massacro. La voce della gente si alza oltre i confini, e chiede giustizia e noi musulmani abbiamo il dovere morale e religioso di alzare la nostra voce e fare tutto quello che ci è in potere. Il nostro obiettivo era chiaro: dimostrare che le realtà islamiche, parte viva e integrante del tessuto sociale italiano, sono capaci di manifestare in modo pacifico e civile. È un dovere morale e umano esprimere il dissenso di fronte a un genocidio che si sta consumando davanti agli occhi del mondo intero".

Una manifestazione quella di ieri che si è svolta all'insegna della solidarietà e del rispetto tra culture diverse: "A chi cerca di strumentalizzare, diffamare e gettare fango sulla comunità islamica con narrazioni islamofobe e false, rispondiamo con fermezza: non lo accettiamo più. Non accetteremo che i musulmani vengano criminalizzati per interessi politici o mediatici. L’Islam non è odio, non è violenza, ma pace, amore, misericordia e giustizia".

Alla manifestazione per la Palestina hanno partecipato i rappresentanti di decine di moschee romane, tra i quali la presidente Zeinab Ismail e l'imam Mohamed Ben Mohamed della moschea Al Huda di Centocelle: "Abbiamo preparato da settimane la manifestazione di ieri, sensibilizzando i fedeli a partecipare, per mostrare l'importanza del messaggio che viene veicolato e il contributo che la comunità può dare alla causa palestinese. È la prima volta che la comunità islamica romana con le moschee riunite organizzano una manifestazione del genere, che è andata bene e lo consideriamo un primo successo. Un messaggio di solidarietà ai nostri fratelli e sorelle di Gaza, per dirgli che dall'Italia facciamo ciò che possiamo per far arrivare la loro e la nostra voce contro il genocidio".

A commentare la manifestazione anche il professor Foad Aodi, fisiatra di origine palestinese leader e fondatore di associazioni internazionali come Amsi (Associazione Medici di Origine Straniera), Umem (Unione Medica Euromediterranea): "Non ho mai visto una partecipazione così massiccia, ramificata e coinvolgente di studenti, di donne e uomini italiani e italiani di origine straniera tutti insieme per i diritti umani, indipendentemente dalla religione come quella che sta avvenendo alle manifestazioni per la Palestina in Italia. Tutti sono uniti per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Non è una manifestazione antisemita, ma politica e non regge più la scusa che non essendoci un governo non si possa riconoscere lo Stato palestinese: più di 152 Paesi infatti lo hanno già fatto. Stiamo commentando una guerra in cui si muore per fame e bombardamenti. Sicuramente il popolo italiano con la sua solidarietà sta sorprendendo a livello mondiale".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views