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Morte del pr Francesco Vitale rapito dai creditori: l’ipotesi del debito da mezzo milione

È stato rapito ed è precipitato dal balcone per un debito da 500mila euro: non è chiaro se lo abbiano spinto o se si sia lanciato per fuggire, si attendono risultato dell’autopsia.
A cura di Beatrice Tominic
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È precipitato dal quinto piano di un palazzo in via Pescaglia, in zona Magliana, il pr Francesco Vitale: sul caso, per il momento, la Dda di Roma ipotizza soltanto il sequestro di persona. Come riporta il Messaggero, il pr, 46enne barese, sarebbe stato rapito per un debito di droga da 500mila euro.

Le indagini in corso

Non è ancora chiaro cosa abbia portato al volo dal quinto piano: potrebbe essere stato spinto o essersi trattato dio un tentativo di fuga. Sulla dinamica di quanto avvenuto stanno cercando di fare chiarezza i carabinieri del nucleo investigativo: si attendono i risultati dell'autopsia per verificare eventuali tentativi di difesa da parte del 46enne. per ora nel registro degli indagati si trova il proprietario dell'immobile.

L'ipotesi principale è che il sequestro possa essere avvenuto il giorno stesso della morte, martedì scorso: il fratello del pr aveva denunciato la scomparsa a Bari, dove viveva insieme alla compagna.

La ricostruzione

I militari stano cercando di ricostruire le ultime ore dell'uomo: gli inquirenti hanno compreso da quale piano fosse caduto osservando i fili per il bucato spezzati, ai quali si sarebbe provato ad aggrappare mentre stava precipitando. L'appartamento al quale sono riusciti a risalire i carabinieri è stato oggetto di un sopralluogo: è stato trovato pulito e in ordine.

Il suo proprietario, indagato per sequestro di persona, è stato interrogato dai carabinieri, ma si pensa che potesse non trovarsi da solo. Nonostante sia stato trovato senza documenti, né telefono, i militari stanno procedendo alla ricostruzione di spostamenti e contatti grazie a tabulati e celle telefoniche.

Il passato del pr: già indagato per droga

Nel frattempo si indaga sul passato del pr, comparso a sua volta in un'inchiesta che aveva portato all'arresto di 13 persone due anni fa: insieme a lui, nello stesso caso, compaiono Daniele Carlomosti, detto Il gigante  e l'ex giocatore della Lazio ed ex fidanzato della showgirl Antonella Mosetti, Alessandro Corvesi.

L'indagine in cui figura il pr, chiamata indagine Box, era partita a seguito del sequestro di 35 chili di cocaina trovati in un garage per affari di narcotraffico fra la Spagna e Brindisi legati alla criminalità organizzata locale. Vitale, che all'epoca era pr a Ibiza, era stato indagato nella primavera del 2021. I protagonisti, invece, erano proprio Carlomosti e Corvesi: il primo avrebbe anche allestito una stanza delle torture appositamente per seviziare coloro che non pagavano debiti di droga. Il secondo, invece, si sarebbe messo al lavoro insieme ad un noto criminale albanese per uccidere un magistrato.

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