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Noemi Carrozza morta a 21 anni sulla Colombo, il gip: “Individuare i gestori della strada”

Nessuna archiviazione per la morte di Noemi Carrozza, campionessa di nuoto sincronizzato vittima di un incidente stradale sulla Cristoforo Colombo. “Da individuare i gestori della strada”, è la richiesta del gip.
A cura di Beatrice Tominic
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Le indagini sulla morte di Noemi Carrozza, campionessa di nuovo sincronizzato di 21 anni che si è schiantata contro un leccio in motorino lungo la Cristoforo Colombo nel giugno 2018, non si fermano. È quanto deciso dal giudice nell'udienza di ieri. Nonostante la richiesta di archiviazione, arrivata sei mesi dopo "perché il guardrail non era obbligatorio", il giudice vuole continuare ad indagare. La famiglia si è immediatamente opposta alla richiesta e oggi ha ottenuto un ulteriore passo avanti, dopo il fascicolo aperto per omicidio stradale. Il gip vuole individuare "i gestori della strada nel tratto interessato dall'incidente e proceda alla loro iscrizione".

La richiesta del gip: "Individuare i gestori della strada"

Come riporta il Messaggero, nell'ordinanza spiega che "posto che è stato escluso qualsivoglia contributo causale della vittima nel verificarsi dell'evento, la circostanza che il tratto di strada interessato dall‘incidente fosse un rettilineo e che l'albero fosse visibile non permette di giungere alla conclusione che non possa ipotizzarsi alcuna responsabilità in capo ai gestori della strada".

Strada in cui, proprio nel tratto in cui ha perso la vita la giovane campionessa, non era presente alcun guardrail. Se ci fosse stato avrebbe attutito il colpo? Restano aperti numerosi interrogativi, ma senza dubbio quest'ultima udienza è stata accolta positivamente dagli avvocati della famiglia, Emiliano Natoli e Filomena Trani. "Finalmente una motivazione in punto di diritto che ha riaffermato quanto da noi finora sostenuto – commentano i legali – cioè il riconoscimento in capo agli enti gestori-proprietari delle strade della responsabilità per omessa manutenzione e messa in sicurezza delle stesse soprattutto per quelle ad elevata sinistrosità fra cui anche la Cristoforo Colombo".

La reazione dei genitori di Noemi Carrozza

"Sono passati cinque anni e mezzo, ma non è diminuita la nostra sofferenza – dicono i genitori della ragazza – Non aveva bevuto né aveva assunto sostanze, non si è distratta con il telefonino. E viaggiava ad una velocità più ridotta del limite. Era andata ad allenarsi in piscina. E non è più tornata".

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