Minaccia Gualtieri dal carcere: Johnny ‘Silvio’ Braidich, 28enne del clan Komarov che spacciava cocaina dai domiciliari

Gestiva lo spaccio di cocaina purissima anche dagli arresti domiciliari e non nascondeva i ricavi della sua attività di narcotrafficante. Nonostante i 28 anni Johnny Braidich, anche conosciuto come Silvio Hilic, ha un curriculum criminale di non poco conto. Con l'username di ‘Silvio Silvietto' aveva pubblicato un video di minacce al sindaco di Roma Roberto Gualtieri dopo la demolizione della villa abusiva del clan Komarov a Rocca di Cencia. "Questo è per te, sindaco, e per la tua famiglia. Come ha buttato giù la nostra casa, io butterò giù la sua", dice nel filmato in cui compare con un fucile e che è stato postato dal penitenziario di Frosinone dove è attualmente recluso.
Il legame con il clan Komarov e i precedenti
Di origine sinti, Braidich fa parte del clan Komarov-Hilicic, considerato vicino ai Casamonica. Il suo nome è noto da tempo alle forze dell'ordine. Si trova in carcere per fatti risalenti al 2022, quando è stato arrestato per spaccio insieme a Dorentina Krasniqi, 31 anni, cittadina kosovara. Come riporta Repubblica, gli agenti sono entrati nella loro abitazione trovando circa 20 grammi di cocaina confezionata, ma anche sostanze per il taglio dello stupefacente, due bilancini di precisione e un libro mastro dell'attività di spaccio. Braidich, che al momento doveva essere agli arresti domiciliari, però, è riuscito a fuggire ed è stato latitante per tre mesi prima di essere rintracciato e catturato.
Lo spaccio di cocaina purissima continuava anche dai domiciliari
Silvio, come si fa chiamare, si trovava ai domiciliari dopo che era già stato arrestato nel 2020, ancora una volta insieme a Dorentina Krasniqi, dopo che gli erano stati trovati addosso quasi duecento grammi di cocaina pronti per la vendita. Nel corso della perquisizione i due avevano anche aggredito gli agenti, cosa che ha portato all'accusa aggiuntiva di resistenza aggravata.
Il 28enne di origine sinti vendeva cocaina con un grado di purezza elevato, "compreso tra l’84% e il 92,6%", come scritto dai giudici nella sentenza del 2024 in cui gli hanno negato i domiciliari. Fra le motivazioni, la sua "capacità di azione", le ottime "relazioni con il mercato di riferimento" e il "modo sistematico" con cui spacciava.
L'ostentazione sui social di ‘Silvio Silvietto'
Sui social Braidich non ha mai fatto segreto dei proventi della sua attività, a cui faceva spesso riferimento nei suoi post. "Fedeli sono i cani, intorno abbiamo solo infami", scriveva nel 2019. E ancora rotoli di banconote, Rolex e, nel 2017, una pistola di piccole dimensioni. Uno dei suoi ultimi post su TikTok, prima di essere condotto in carcere, è girato proprio in via Arzachena, dove si trovavano le ville abbattute dal Comune di Roma, e si vede il 28enne alla guida di una supercar con in sottofondo la canzone ‘Policia' del trapper albanese Graciano Caka. "Cosa fa la polizia? È come in Colombia. Il treno corre sui binari, lì si spaccia cocaina", si legge nel testo del brano.
L'attività social di Johnny ‘Silvio' Braidich non si è fermata neanche nel penitenziario di Frosinone. In un video su TikTok si vede una cella. Dopo il video di minacce al sindaco Gualtieri, i post più recenti sono stati cancellati e i profili bloccati.