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Maxi sequestro da 106 milioni di euro per “Lady Petrolio”: confiscate anche la villa sull’Appia Antica e una Bentley

La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 106 milioni di euro ad Anna Bettozzi, nota anche con lo pseudonimo usato nel mondo musicale di Anna Bettz e con quello di “Lady Petrolio” dopo l’inchiesta del 2021.
A cura di Beatrice Tominic
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Ana Bettz, al secolo Anna Bettozzi, nota dopo le indagini del 2021 anche come Lady Petrolio.
Ana Bettz, al secolo Anna Bettozzi, nota dopo le indagini del 2021 anche come Lady Petrolio.

Maxi sequestro della Guardia di Finanza nell'ambito dell'indagine iniziata nel 2021 sulla Max Petroli Italia. I militari hanno sequestrato beni per 106 milioni di euro, fra cui una villa a Porto Rotondo con ormeggio per le barche dal valore di 70 milioni di euro circa e una villa da 28 milioni di euro sull'Appia Antica di proprietà di Lady Petrolio, al secolo Anna Bettozzi, conosciuta nel mondo musicale anche come Ana Bettz.

Agli immobili, però, si aggiungono anche quote societarie e conti correnti bancari, orologi di lusso, auto di grossa cilindrata compresa una Bentley da 42 milioni di euro e opere d'arte, come dipinti e oggetti di arredamento d'epoca.  Sottoposti al sequestro, oltre a Bettozzi, anche la figlia, il figlio e un imprenditore.

Chi è Lady Petrolio, al secolo Anna Bettozzi

Anna Bettozzi deve l'epiteto di Lady Petrolio all'indagine del 2021 che l'ha portata all'arresto con altre 74 persone e alla condanna a 13 anni e due mesi di reclusione con rito abbreviato, ai domiciliari. Secondo l'inchiesta, la donna sarebbe stata al vertice di una banda specializzata nel contrabbando di derivati petroliferi in contatto con clan della criminalità organizzata, sia Camorra che Ndrangheta, fra cui il clan Moccia, i Casalesi, i Piromalli e i Mancuso, come precisa il Corriere della Sera. Secondo gli accertamenti dei carabinieri e della Guardia di Finanza, nel periodo a capo della Max Petroli ne avrebbe quadruplicato il fatturato servendosi proprio dei suoi rapporti con i clan.

Le accuse a suo carico erano di associazione a delinquere, riciclaggio,  false fatture e reati fiscali (185 milioni evasi tra Iva, accise, Ires), davanti al gup le era contestata anche l’aggravante mafiosa.  Prima di essere arrestata, la prima volta, mentre si stava recando a Ventimiglia su una Rolls Royce con 300mila euro in contante, è stata un'imprenditrice e cantante, con lo pseudonimo di Ana Bettz come anticipato, conosciuta anche per la cospicua eredità ricevuta dal marito Sergio Di Cesare, imprenditore e petroliere.

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