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Il massacro del Circeo

Massacro del Circeo, la sorella di Rosaria Lopez: “Parlano di lei senza neanche averci interpellato”

“Non si può raccontare questa storia soltanto con le carte del tribunale. Eppure nessuno ci ha interpellato. – spiega una delle sorelle di Rosaria Lopez, stuprata e uccisa nella casa del Circeo – Non mi sento sconfitta: è lo Stato che ha perso”.
A cura di Beatrice Tominic
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"Raccontano la nostra vita, ma nessuno ci ha chiesto come fossero andate le cose: la storia di Rosaria e di Donatella non può essere raccontata soltanto con i documenti. E noi siamo stati informati soltanto a cose fatte". Questa l'opinione di Letizia Lopez, la sorella di Rosaria, stuprata e uccisa nella casa del Circeo da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira in quello poi divenuto noto come Massacro del Circeo sulla fiction in onda il martedì su Rai Uno, Circeo, al via ieri sera.

"Non so a cosa servirà questo film – dice intervistata da Fq Magazine – Ma perché va in onda adesso? Solo perché c’è la Giornata contro la violenza sulle donne? Tanto non è cambiato nulla".

Letizia Lopez: "La giustizia non è esistita, lo Stato ha perso"

"Non è cambiato nulla da quando mia sorella e Donatella sono state violentate – spiega Lopez – Continuano le violenze di gruppo, oggi è anche peggio: erano già violenti a 14 anni, ma non sono stati arrestati né fermati, li hanno sempre coperti. Allora mi chiedo a cosa serva denunciare, tanto l'esito è sempre lo stesso. E anche le leggi: sì esistono, ma basta una virgola per interpretarle come vogliamo".

E poi continua, con un'aspra considerazione del ruolo di potere delle famiglie dei tre stupratori: "La giustizia non è esistita perché erano figli di papà. Provenienti da famiglie di destra o di sinistra, poco importa – continua – Ma io non mi sento sconfitta, è lo Stato che che ha perso. Io sono solo amareggiata. E se lo Stato è violento di per sé, non basterà una serie a rimettere a posto le cose".

"La lotta di Donatella non è servita a nulla, è morta sola"

Secondo quanto spiegato da Lopez, le leggi create dopo il Massacro del Circeo servirebbero a poco, non sarebbe cambiato nulla da allora e, anzi, le femministe si nasconderebbero nei salotti. "Parlano solo quando conviene, all'epoca invece scesero tutte in piazza. La parità non esiste, ma servirebbe almeno quella lavorativa. Per il resto è ancora tutto uguale: c’è molta tensione politica per nulla". Secondo Lopez, a nulla sarebbe valsa la lotta di Donatella, morta sola: "Ancora oggi quando una ragazza stuprata la gente chiede come fosse vestita e pensa che sia colpa sua".

"Ghira, Izzo e Guido non sono come noi, sono figli di papà"

Ancora una volta, la colpa sarebbe nell'assenza dello Stato e in un'educazione familiare malata. "Izzo, insieme ad un giornalista, ha scritto dei libro diario sulla vicenda: non l'ho letto e non lo leggerò: campano sulle nostre disgrazie, ma in realtà non importa a nessuno di noi", continua, prima di pensare anche agli altri due aggressori.

"Finché non ne avrò le prove, Andrea Ghira non è morto: il risultato della riesumazione è secretato, appartiene davvero a lui il corpo rinvenuto? Senza contare che, invece, Gianni Guido oggi lavora alla Caritas: deve avere qualche aggancio. Se al suo posto ci fosse stato mio fratello, non starebbe là. Ma noi siamo di Garbatella, mica figli di papà come loro".

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