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Maestra sospesa per maltrattamenti: “I bimbi si facevano la pipì addosso per la paura”

I bambini delle classi in cui insegnava la maestra che è stata sospesa avevano gli incubi, facevano pipì al letto e non volevano andare a scuola.
A cura di Alessia Rabbai
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Incubi notturni, pipì al letto, rifiuto di andare a scuola è ciò che manifestavano i bambini della scuola elementare Carlo Levi di Roma nella quale insegnava la maestra dimessa nei giorni scorsi per presunti maltrattamenti. L'insegnante non tornerà più in quella scuola, ma i genitori degli alunni e gli altri docenti ora si domandano perché ad una persona che si presume non fosse nelle condizioni di insegnare, sia stato permesso di stare in classe a contatto con dei bambini traumatizzandoli e siano serviti mesi per mandarla via. I piccoli alunni erano spaventati dai comportamenti della docente che, come appreso da Fanpage.it, fumava in aula, interrompeva la lezione cantando a squarciagola e salendo sui banchi e pronunciava frasi sconnesse. I piccoli studenti di età compresa tra i sei e i sette anni non volevano più andare a scuola, manifestando altri comportamenti di profondo disagio, che sono stati un campanello d'allarme per le loro famiglie. E i genitori hanno voluto vederci chiaro.

"Il Municipio e il Comune non hanno competenze dirette nella vicenda, ma abbiamo a cuore che in tutte le scuole del territorio ci siano serenità, armonia e inclusività per i bambini e le bambine – ha commentato la vicenda Paola Ilari, vicepresidente e assessora alle Politiche Educative e Scolastiche del III Municipio – come ente di prossimità quando sono stata contattata da genitori e docenti mi sono messa immediatamente a disposizione per dialogare con l'ufficio scolastico regionale". Racconti preoccupanti quelli fatti dai genitori, ma anche quelli degli insegnanti, in quanto questi ultimi in alcune occasioni sono stati testimoni diretti di quanto accadeva in classe quando c'era la docente. Un giorno avrebbe detto rivolgendosi agli alunni: "Disegnate i nomi dei compagni che volete vedere morti". La vicenda è emersa alla fine di novembre, l'Usr ha inviato un'ispezione nella scuola per verificare se quanto veniva riportato da genitori e docenti fosse vero. "Come Municipio – conclude Ilari – abbiamo dato sostegno alle famiglie per cercare di venire a capo della situazione incresciosa che non ci saremmo mai aspettati".

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