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Macchinista eroe prima di morire ferma il treno e salva 87 passeggeri: chi era Antonio D’Acci

Ha un malore. Riesce a far fermare il treno e a salvare 87 passeggeri lungo la linea Pescara- Roma. Poi muore: chi era Antonio D’Acci, macchinista eroe morto ieri per un infarto.
A cura di Beatrice Tominic
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A sinistra Antonio D'Acci (foto da Facebook).
A sinistra Antonio D'Acci (foto da Facebook).

Un malore mentre era al lavoro, come macchinista del treno della linea Pescara-Roma, gli è stato fatale. Prima di morire, però, è riuscito a far frenare il treno salvando gli 87 passeggeri che si trovavano a bordo. È successo nel pomeriggio di ieri, martedì 26 marzo 2024.

A morire Antonio D'Acci, sessantunenne originario di Foggia che viveva a Termoli, in provincia di Campobasso: è lui il macchinista che ieri si trovava sul treno regionale 4193 Pescara-Sulmona, sulla linea Pescara- Roma.

Il malore e la frenata

Un infarto gli è costato la vita. Ma lui, Antonio D'Acci, prima di morire, è riuscito a salvare quella dei quasi novanta passeggeri che si trovavano a bordo del treno regionale, facendo frenare il treno. Ha fermato la corsa in piena campagna, all’altezza di Alanno, quasi a metà percorso.

Non appena lanciato l'allarme, sul posto sono arrivati il capotreno e il personale di bordo. Poi li hanno raggiunti gli operatori del personale sanitario del 118 che hanno provato a rianimarlo. Ogni tentativo si è rivelato vano: per D'Acci, il macchinista eroe, non c'è stato più nulla da fare e ne è stato dichiarato il decesso.

Chi era il macchinista che ha salvato 87 passeggeri

Come anticipato, Antonio D'Acci, detto Tonino, aveva 61 anni. Originario di Foggia, dove aveva studiato almeno fino alle scuole superiori, sposato e con una figlia, viveva in provincia di Campobasso da tempo. Nella giornata di ieri stava lavorando sulla linea Pescara- Roma, sopra al treno regionale che collega la provincia abruzzese con la cittadina dei confetti. Era alla soglia della pensione. Non appena la notizia della sua morte ha iniziato a circolare, sono molti i messaggi da parte di colleghi e colleghe, sia ferrovieri che macchinisti, che hanno iniziato a circolare sui social network.

I messaggi di addio per il macchinista eroe

"Cari colleghi, vi invito a riflettere. I politici, i dirigenti, i sindacalisti di una volta non per niente decisero che il lavoro di macchinista era usurante e che il limite pensionabile era a 58 anni – scrivono in un gruppo Facebook – Caro Antonio che la terra ti sia lieve, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia ed anche a tutta la famiglia dei ferrovieri d'Italia".

Non ha tardato ad arrivare la nota della Filt Cgil Nazionale, il sindacato dei trasporti: "Con profondo cordoglio abbiamo appreso della scomparsa di Antonio D'Acci, uno stimato macchinista – scrivono – In questo momento di lutto e di dolore ci uniamo alla sofferenza della famiglia a cui esprimiamo le nostre più sentite condoglianze a nome anche di tutti i ferrovieri".

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