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Macchina di Santa Rosa a Viterbo, Gabriele a 19 anni per la prima volta facchino: “Sogno che si avvera”

Diciannove anni, Gabriele Buzzi è uno tra i cento facchini di Santa Rosa che trasportano la Macchina a Viterbo il 3 settembre 2025. Per lui è la prima volta nei panni del Sodalizio: “Per noi giovani Viterbesi è ancora oggi una tradizione che affascina e per la quale nutriamo una profonda devozione”.
A cura di Alessia Rabbai
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Gabriele Buzzi
Gabriele Buzzi

Gabriele Buzzi, diciannove anni, è tra i più giovani dei cento facchini di Santa Rosa, che mercoledì 3 settembre 2025 trasporteranno a spalla la storica Macchina, la torre luminosa alta circa 30 metri, per le strade del centro storico. Viterbese, è il primo della sua famiglia a indossare la candida uniforme. Dai sei ai quattordici anni è stato minifacchino della Minimacchina del centro storico, da oggi vestirà i panni del Sodalizio. "Oltre al Trasporto della Macchina di Santa Rosa del 3 settembre, noi facchini portiamo il corpo di Santa Rosa in processione per le strade di Viterbo.

Sono molto emozionato e onorato, è una grande responsabilità". Il 2 settembre infatti di ogni anno c'è il corteo con il cuore della patrona, ma in occasione del Giubileo 2025 viene trasportato il suo stesso corpo, che riposa nel Santuario a lei dedicato. Si tratta di un evento particolarmente importante ed eccezionale per i Viterbesi, in quanto accade solo ogni venticinque anni.

"Una tradizione amata dai giovani"

"A Viterbo la tradizione legata al culto di Santa Rosa è molto sentita tra i giovani anche oggi – spiega Gabriele – Sono tanti i ragazzi che vorrebbero diventare facchini, non è una tradizione che si perde nelle vecchie generazioni, ma che viene tramandata e sentita sempre di più nelle nuove. È considerata un'esperienza molto stimolante e ambita tra gli adolescenti, nei confronti della quale nutriamo in tanti un fascino e una profonda devozione". Insieme a Gabriele tra i facchini ci sono altri due coetanei: "È importante per me condividere questa esperienza con loro".

"Una devozione che dura tutto l'anno"

Quello tra Santa Rosa e i suoi facchini, spiega Gabriele, è un legame ‘a vita': "Personalmente sono molto devoto a Santa Rosa, per me è una figura importante tutto l'anno, non solo durante la settimana della festa patronale. Spesso vado a trovarla al Santuario, quando prego chiedo la sua intercessione". Un amore che è cominciato da quando era piccolo ed è cresciuto nel corso degli anni: "Giocavamo con i bancali creati da noi, imitavamo i grandi".

Gabriele Buzzi
Gabriele Buzzi

"È stato mio padre da bambino a portarmi al Santuario e a vedere il trasporto della Macchina – racconta Gabriele -Crescendo ho maturato dentro me stesso il desiderio di diventare un facchino. Ho collaborato con il Comitato del centro storico, perché volevo che il mio contributo per portare avanti questa tradizione non si esaurisse. Così ho aiutato i bambini a far germogliare e crescere la loro devozione per Santa Rosa".

A diciannove anni il sogno diventa realtà

Ma l'ardore di Gabriele nei confronti della Santa Viterbese lo ha fatto aspirare a un sogno ancora più grande. Così non appena l'età lo consentiva, compiuti diciotto anni, ha provato ad entrare come facchino nel Sodalzio: "La prova ufficiale consiste nel riuscire a trasportare a spalla una cassetta dal peso di 150 chili per un tragitto di 90 metri all'interno della Chiesa della Pace.

Per sostenere questa prova abbaimo cominciato ad allenarci da maggio scorso. Per me è stato il secondo anno di prove prima di essere scelto". Gabriele è molto emozionato per l'esperienza che si appresta a vivere: "Credo che il tempo volerà e che sarà tutto molto intenso, commovente e bellissimo. Cercherò di vivermi il momento".

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