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La strana alleanza contro l’inceneritore tra M5s, Sinistra e Rampelliani di Fratelli d’Italia

Un evento che si terrà domani in Campidoglio mette insieme tutti i partiti contrari al termovalorizzatore di Santa Palomba: ci saranno esponenti dell’Alleanza Verdi-Sinistra, del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia.
A cura di Enrico Tata
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Si intitola ‘Diciamo la verità' ed è un evento dedicato al termovalorizzatore di Roma o inceneritore, come lo definisce chi è contrario al progetto. È stato organizzato dalla Rete Tutela Roma Sud, un insieme di associazioni di cittadini che sta lottando contro la realizzazione dell'impianto di Santa Palomba voluto dal sindaco di Roma e commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, Roberto Gualtieri. 

L'evento e la tavola rotonda ‘trasversale' con Fdi, M5s e Alleanza Verdi-Sinistra

Dietro non c'è alcun disegno politico, dal momento che gli inviti, così trasversali, sono stati inviati dalla Rete, ma il risultato è evidente: alla tavola rotonda parteciperanno il senatore Andrea De Priamo, Fratelli d'Italia, l'onorevole Ilaria Fontana, Movimento 5 Stelle, l'onorevole Filiberto Zaratti, Alleanza Verdi-Sinistra, il consigliere regionale Claudio Marotta, Alleanza Verdi-Sinistra, la consigliera regionale Marika Rotondi, Fratelli d'Italia vice presidente della Commissione regionale Rifiuti, la consigliera regionale ed ex assessora ad Albano Laziale, Alessandra Zeppieri, Polo Progressista, il consigliere regionale Adriano Zuccalà, ex sindaco di Pomezia, Movimento 5 Stelle.

"Anche grazie al loro intervento – si legge nel comunicato di presentazione dell'evento che si terrà domani in Campidoglio – cercheremo di costruire la VERITÀ sul progetto dell'inceneritore, cercando di rispondere a diverse domande, tra le quali: servirà davvero a pulire Roma? Ridurrà la Tari? Esistono alternative?".

Verdi-Sinistra, sì a Gualtieri e no al termovalorizzatore di Santa Palomba

Insomma, quello di domani sarà un dibattito a cui parteciperanno esponenti del Movimento 5 Stelle, di Fratelli d'Italia e dell'Alleanza Verdi-Sinistra. Se per il partito di Beppe Grillo il no al termovalorizzatore è sempre stato esplicito e mai messo in discussione, le posizioni degli altri partiti sono ben più complesse. Per esempio l'Alleanza Verdi-Sinistra sostiene la giunta guidata da Roberto Gualtieri, ma i suoi esponenti, non solo in Parlamento e in Consiglio regionale, ma anche in Asssemblea Capitolina, non hanno mai negato la loro contrarietà all'inceneritore di Santa Palomba. Per ultimo il consigliere capitolino Ferdinando Bonessio, che a Fanpage.it ha spiegato perché, a suo parere, l'impianto non dovrebbe essere realizzato.

Fratelli d'Italia, l'inceneritore e l'ombra del congresso romano

Quanto a Fratelli d'Italia, non è un mistero che Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e avversario interno di Giorgia Meloni, sia contrario al progetto di Santa Palomba. "Reputo totalmente incompatibile la localizzazione scelta dal sindaco Gualtieri. L'impianto dovrebbe avere dimensioni assai più limitate perché l'inceneritore di Santa Palomba ha una portata tale da diventare centro di riferimento per mezza Italia, ben al di là delle esigenze della Capitale", una delle ultime uscite del vice presidente della Camera.

Per la verità Andrea de Priamo è un "diversamente Rampelliano", come è stato definito da Marianna Rizzini sul Foglio. Ma la presenza di esponenti di Fratelli d'Italia a un evento del genere è sicuramente un fatto da annotare. Non più di qualche giorno fa, tra l'altro, l'assessore regionale ai Rifiuti, Fabrizio Ghera, Fratelli d'Italia, ha firmato una memoria di giunta in cui sostiene "che la chiusura del ciclo dei rifiuti sia conseguita avendo riguardo al relativo impatto sulle province del Lazio affinché ciascuna provincia possa conseguire l'autosufficienza e chiudere il ciclo dei rifiuti nel proprio ambito territoriale". Una sorta di via libera politico all'impianto di Santa Palomba.

In più, non bisogna trascurare il fatto che tra meno di dieci giorni si terrà il congresso romano del partito di Giorgia Meloni. Da quello che filtra, a poche ore dalla scadenza della presentazione delle liste, un accordo su un nome condiviso ancora non c'è e l'appuntamento potrebbe trasformarsi in una resa dei conti interna tra la corrente di Meloni e quella di Rampelli. Il partito romano, ricordiamo, era stato commissariato dalla presidente del Consigilio per un ‘errore' commesso dall'ex coordinatore romano Massimo Milani. In vista delle Regionali, Milani aveva inviato un messaggio agli iscritti firmato da lui e da Rampelli per un evento elettorale a sostegno proprio di Ghera e Marika Rotondi. Tra il pubblico c'era anche Andrea De Priamo.

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