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La famiglia dell’architetta Virginia Russo morta con dolori gastrointestinali: “Vogliamo sapere perché”

Non si dà pace la famiglia dell’architetta Virginia Russo, morta nella sua casa a Roma dopo aver chiamato il 118 lamentando dolori gastrointestinali: “Vogliamo la verità”.
A cura di Beatrice Tominic
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Virginia Russo, l'architetta morta in casa.
Virginia Russo, l'architetta morta in casa.

"Vogliono soltanto conoscere la verità, non puntano il dito contro nessuno. Vogliono sapere perché una donna di 46 anni e in buona salute si sia spenta in un arco temporale di tre ore". Queste le parole a Fanpage.it dell'avvocato Enrico Francolini, che difende la famiglia di Virginia Russo, l'architetta quarantaseienne morta dopo aver accusato dei malori gastrointestinali in casa sua.

"Godeva di buona salute, era una sportiva. Non fumava, non faceva uso di altre sostanze o di alcol. Ma è morta all'improvviso. Lascia due bimbi di tre e otto anni", continua il legale che assiste la famiglia. "Dopo i dolori, ha immediatamente allertato l'ambulanza. Pensava di avere la gastroenterite. Non sono un medico, ma posso immaginare che ci sia dell'altro. Ma spetta agli inquirenti fare chiarezza", aggiunge l'avvocato.

Le indagini in corso

Dopo la denuncia della famiglia, sporta verso ignoti, è stato aperta un'indagine per omicidio colposo. "Adesso spetta agli inquirenti ricostruire quanto accaduto in quella tragica giornata. Nei prossimi giorni arriveranno i risultati dell'autopsia, gli esami sono iniziati ieri. Soltanto dopo le analisi dettagliate, attività ed esami istologici, una volta scoperte le cause della morte, potremmo farci un'idea della vicenda e, dal punto di vista legale, decidere come agire", conclude poi l'avvocato Francolini.

La morte in casa: il 118 le aveva consigliato di andare al pronto soccorso

I dolori sarebbero arrivati improvvisamente e si sarebbero manifestati in maniera sempre più forte. Per questo avrebbe immediatamente chiamato il soccorso sanitario del 118. Una volta arrivati nell'abitazione, gli operatori sanitari hanno sottoposto la donna all'elettrocardiogramma. Poi, prima di andare via, le hanno suggerito di recarsi al pronto soccorso per svolgere alcuni controlli cardiologici. 

Ma i dolori hanno continuato a peggiorare. La donna è stata costretta a richiedere nuovamente l'arrivo del 118. Stavolta, però, l'intervento degli operatori si è rivelato inutile. Hanno provato a rianimare la donna, senza successo. Non hanno potuto fare altro che dichiarare la morte della donna. 

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