Inchiesta disciplinare contro Christian Raimo per aver criticato il ministro Valditara
L'Ufficio scolastico regionale del Lazio ha istruito un provvedimento disciplinare nei confronti di Christian Raimo. La ragione? Lo scrittore e insegnante, attualmente candidato alle prossime elezioni europee con Alleanza Verdi Sinistra, ha criticato in un post social il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
"C’è una notizia che mi riguarda, che sarebbe grottesca, ridicola, se non fosse forse grave, e un po’ preoccupante", ha scritto lo stesso Raimo in un post su Facebook. Il prossimo 21 maggio dovrà presentarsi negli uffici dell'Usr per rendere conto di quanto scritto.
A Raimo viene contestata la violazione del codice etico a cui sono sottoposti i docenti della scuola pubblica. In particolare l'articolo 10 che recita: "Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all'immagine dell'amministrazione".
E ancora l'articolo 11 ter: “Con riferimento all'utilizzo dei mezzi di informazione e dei social-media, inoltre, dispone che in ogni caso il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all'immagine dell'amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale".
La lettera notificata però non contesta tanto quantodetto da Raimo in televisione a proposito di Ilaria Salis, scatenando polemiche e interrogazioni parlamentari della maggioranza e richieste di censura, oltre che striscioni di minacce, quanto un post social in cui appunto si rivolgeva così al Ministro nel suo passaggio più significativo:
Il ministro Valditara mostra quanto rischia di diventare violenta l’autorità, ma diciamo anche il potere, quando non ha autorevolezza né capacità di ascolto e di dialettica. Per le dichiarazioni che ho fatto in trasmissione – e non a scuola, ovviamente – ho ricevuto violente dichiarazioni minatorie di parlamentari leghisti e di Fratelli d’Italia. E striscioni di minacce di gruppi ultras neonazisti e gruppi di studenti di organizzazioni neofasciste con altri striscioni sotto scuola, tutti a volto coperto. Anche se famigliari, amici, colleghi, compagni, avvocati insistono che dovrei esserlo, io non sono preoccupato per le minacce personali, ma per il gioco democratico e il senso delle istituzioni .Un ministro dovrebbe difendere tout-court un docente minacciato da gruppi neonazisti invece di avviare un approfondimento interno, e invece finisce proprio per accodarsi agli striscioni intimidatori.
Il post terminava con un invito a un incontro alla manifestazione del 25 aprile a Milano "magari discuteremo dal vivo, da educatori, anche lui insegna e sa sicuramente riconoscere le virtù dell'elenchos socratico.".