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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il vicepresidente della commissione su Emanuela Orlandi Morassut : “Vogliamo trovare la verità”

“Un passo decisivo per la Commissione sul caso di Emanuela Orlandi che presto inizierà i suoi lavori – spiega a Fanpage.it Roberto Morassut (Pd), eletto vicepresidente e primo firmatario della proposta di legge – Non mi preoccupa nulla in particolare, tutto in generale. Ma ora serve agire”.
A cura di Beatrice Tominic
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Al via la commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Dopo oltre 8 mesi di rinvii e stop, la commissione è diventata legge e nella giornata di ieri è stato costituito l'ufficio di presidenza. Eletto presidente il senatore di Fratelli d'Italia, Andrea De Priamo, con 25 voti favorevoli su 38, vicepresidenti Riccardo Augusto Marchetti della Lega e Roberto Morassut del Partito Democratico. Russo di Fratelli d'Italia e Grimaldi di Alleanza verdi e Sinistra segretari.

"Non dobbiamo illuderci che faccia miracoli, ma faremo il possibile", aveva detto De Priamo durante la discussione in Senato lo scorso lo scorso 9 novembre in qualità di relatore. "Miracoli no, ma sicuramente non dobbiamo partire con un basso profilo – spiega a Fanpage.it il vicepresidente e già primo firmatario della proposta di legge sulla commissione parlamentare d'inchiesta Roberto Morassut, deputato del Partito Democratico – Vogliamo mettere in campo un impegno serio ed equilibrato. Ma soprattutto ci serve tanta determinazione".

Parte la commissione d'inchiesta: quali sono le prossime fasi

"Sono particolarmente soddisfatto per il raggiungimento di questo obiettivo, ora non ci resta che metterci al lavoro – continua Morassut – Per me si tratta del compimento di una battaglia iniziata e portata avanti insieme al deputato Francesco Silvestri del Movimento Cinque Stelle". Formato l'ufficio di presidenza, si dovrà proseguire con una nuova riunione fra presidente, vicepresidenti e segretari, poi si passerà all'elezione dei capigruppo.

"Seguirà una discussione per stabilire un progetto con un calendario da seguire, poi inizieranno i lavori veri e propri – aggiunge – Dobbiamo agire con rigore ed equilibrio. Utilizzeremo i poteri inquirenti che ha la commissione per cercare di ricostruire quanto accaduto più di quaranta anni fa, a partire da quella tragica giornata del 1983 in poi. Inoltre abbiamo già in mente di avvalerci della collaborazione delle magistrature che stanno lavorando ai casi, anche di quella vaticana". Poi ricorda: "La scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori rappresentano due fiori neri nel bouquet storico del nostro Paese, hanno segnato profondamente almeno due generazioni di cittadini e cittadine italiane. E noi faremo il possibile per fare chiarezza su quanto accaduto".

Così, come precisa Morassut, è molto probabile che i primi chiamati in audizione siano i familiari delle ragazze. "Ma poi sentiremo tutti. Non soltanto le magistrature, ma anche i testimoni dell'epoca, quelli che si sono aggiunti nel corso del tempo. Non soltanto personaggi della politica, ma anche chi si è occupato di opere di letteratura, di cinema, la stampa che ha trattato il caso nel corso degli anni". E la mente non può non andare ad Andrea Purgatori, spesso in prima linea sul caso Orlandi.

Commissione Orlandi Gregori: quali sono i rischi

Prima i rinvii dopo le parole su Giovanni Paolo II riportate da Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi, che ha portato il senatore Gasparri a mettere in chiaro che questa commissione "non dovrà essere utilizzata per insultare i santi". Poi l'astensione al voto di Pierferdinando Casini, convinto che sia stato un errore costituirla. E poi, ancora, i ritardi di Gasparri nella presentazioni dei due nomi per la commissione a parte di Forza Italia. Quali sono i rischi per la commissione d'inchiesta adesso?

"Non mi preoccupa niente in particolare, ma in generale tutto – rivela ancora Morassut a Fanpage.it – Si tratta di una vicenda straordinaria, c'è la necessità che i vari organi che si sono occupati delle vicende convergano. Ora penso che nessuno possa più avere atteggiamenti dilatori. Il clima mi sembra buono. Da adesso parte il processo di ricostruzione e raccolta degli elementi. Ci sarà tempo per ulteriori riflessioni politiche prima della redazione della relazione a fine commissione".

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