Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri al Fanpage Rumore Festival: “Così l’AI cambierà la città”

Una città in trasformazione, rifiuti, mobilità, intelligenza artificiale e nuove sfide per il futuro sono alcuni dei temi affrontati dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervistato dal direttore Francesco Cancellato in apertura del Rumore Festival 2025 in programma il 4 e 5 ottobre all'Acquario romano. Una mattinata quella inaugurata oggi dal direttore Cancellato, che ha spiegato come con Fanpage.it "abbiamo fatto rumore dove c'era silenzio" e che "al rumore è dedicato il nostro festival. Il rumore della democrazia".
Sindaco Gualtieri, se non fosse sindaco in cosa condividerebbe l'irritazione dei romani?
Se non fossi sindaco troverei irritante in una città come Roma chi non rispetta le regole della mobilità, chi lascia i frigoriferi accanto ai cassonetti. Ma condividerei con il sindaco il fatto che l'irritazione è stata necessaria per la necessità di aver aperto centinaia di cantieri. A Roma c'è tanto da fare anche per recuperare ciò che non è stato fatto prima del nostro mandato, come metropolitane, impianti per i rifiuti. Le città devono trasformarsi se vogliono interpretare e governare le sfide e i cambiamenti giganteschi del nostro tempo, i mutamenti climatici, la tecnologia, le diseguaglianze. Abbiamo per esempio dovuto chiudere la metro A alle 21 per molto tempo, per sostituire tutti i binari. Dobbiamo interrompere la rete tranviaria per due mesi per interventi strutturali e fare dei lavori anche sulla Tangenziale Est. Però allo stesso tempo credo che tanti anni di assenza di investimenti possano essere recuperati se si vuole.
Le amministrazioni spesso dicono che Roma sia ingovernabile? Ma è veramente così?
No, io penso assolutamente di no. La particolarità storico archeologica e stratificazione rendono Roma ricca di un patrimonio da tutelare e valorizzare. Ciò chiaramente rende più difficile fare degli interventi urbanistici soprattutto nel sottosuolo, come le metropolitane. Allo stesso tempo grazie alla sua ricchezza è un punto di riferimento di tutto il mondo. Penso che nonostante questo si può fare, alcune cose sono più difficili, ma non per questo è impossibile. Il fatto che sia una città stratificata con varie epoche visibili, Freud diceva che sono una metafora dell'inconscio, perché permette di vedere tutte le fasi dello sviluppo.
Roma inoltre è la città più verde d'Europa, la seconda del mondo e ha due terzi della sua superficie verde, e questo rapporto con la natura col verde è una grande risorsa. Roma è governabile se uno parte da quello che è e affronta i problemi, ma anche fa leva sulle opportunità. L'esempio emblematico è che magari ci mettiamo qualche anno in più a fare le stazioni della metro, ma se decidiamo di farle le rendiamo delle stazioni museo, come Colosseo e al Porta Metronia e Piazza Venezia, straordinaria e unica al mondo.

Al Comune di Roma come state affrontando la sfida dell'intelligenza articiale? Come può aiutarvi ad amministrare meglio la città?
Sì, noi abbiamo deciso di cominciare subito a ultilizzarla. Ci sono temi che riguardano anche il possesso dei dati, la trasparenza, la democraticità, è fondamentale un uso pubblico di questi di questi strumenti. Abbiamo deciso di potenziare le infrastrutture digitali, stiamo facendo il 5G per avere più connettività. Realizzare i "gemelli digitali" delle varie layer, come ad esempio del verde per la mappatura degli alberi, di Ama con i sensori dei cestini. Abbiamo già censito 330.000 caditoie, prima si andava a memoria storica, adesso Ama sa esattamente dove sono e quali specie di alberi ci sono in quella strada per intervenire con la caduta delle foglie. Per il Giubileo dei Giovani o il Concerto al Circolo Massimo, per calcolare quante persone sono attese, qual è il perimetro di cestini e cassonetti, quanti rifiuti in più arriveranno e come si ottimizza il giro di raccolta e di pulizia rispetto a sia la situazione ordinaria.
Abbiamo creato l'app "Julia" per romani e turisti, con dati certi inseriti dal Campidoglio. Ad esempio mi dice qual è il pronto soccorso con meno fila in tempo reale. Si può consultare per eventi, mobilità, cultura. La terza versione consentirà di avere assistenza durante lo svolgimento delle pratiche burocratiche come ad esempio il cambio di residenza. Quindi chiaramente sono potenzialità gigantesche che però vanno, diciamo, governate e devono avere una forte prevalenza dell'interesse pubblico. Stiamo lavorando anche a un manifesto per un IA pubblica democratica trasparente in cui ci sia anche un'etica dell'utilizzo, quindi la trasparenza dei dati, la tracciabilità delle informazioni e le pari opportunità.
Il Giubileo del 2033 celebrerà anche i 2000 anni dalla morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Lei non sarà più sindaco, ma che segno vorrebbe lasciare nella città?
Il segno di una trasformazione profonda e diffusa. Credo che questo primo Giubileo ha avuto una una doppia funzione: abbiamo fatto tante opere di parchi d'affaccio sul Tevere, pedonalizzazioni, nuove piazze, pensiline e ha mostrato che non è vero che a Roma non si può fare nulla, ma che si può cambiare. Non dobbiamo mai rassegnarci ma bisogna valorizzare la bellezza della città in tutti i suoi quartieri, con un processo di trasformazione capillare e profondo. Dobbiamo pedonalizzare e mettere tanto verde, come abbiamo fatto in via Ottaviano che è diventata un grande boulevard. Roma deve sbocciare come una gemma con tutta la sua bellezza.
