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Il signor Mario ha un infarto acuto: il monitoraggio a distanza gli salva la vita

Grazie al monitoraggio a distanza, il signor Mario è arrivato d’urgenza al pronto soccorso: pur non presentando ancora sintomi, gli viene diagnosticato un infarto miocardico acuto in corso.
A cura di Enrico Tata
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Un defibrillatore impiantabile ha letteralmente salvato la vita al signor Mario (nome di fantasia). Il device, infatti, ha consentito di scoprire in tempo un infarto acuto in corso e di segnalarlo ai cardiologi della centrale di controllo del Policlinico Gemelli di Roma. Al paziente, che peraltro non mostrava alcun sintomo, è stato chiesto di andare in ospedale con estrema urgenza per un'angioplastica. L'intervento gli ha salvato la vita.

La storia di Mario è stata raccontata dai cardiologi sul British Medical Journal Case Reports. Nello studio i medici sottolineano l'importanza dei dispositivi elettronici impiantabili, come defibrillatori, pacemaker o device per monitorare scompensi cardiaci, che permettono di seguire i pazienti a distanza e, in casi come questo, di salvare loro la vita. Il continuo invio di segnali dall'apparecchio impiantato alla centrale di monitoraggio consente infatti ai sanitari di analizzare in tempo reale tutti i parametri vitali.

Ogni giorno l'unità di Aritmologia del Gemelli riceve una grande quantità di informazioni: "Il monitoraggio da remoto dei parametri rilevati da dispositivi salva-vita impiantabili rappresenta oggi uno strumento importante nella pratica clinica. In questo modo, oggi seguiamo centinaia di nostri pazienti. I parametri monitorati da questi device elettronici ci permettono di individuare prontamente non solo eventuali problemi di funzionamento del sistema impiantato, ma anche la comparsa di aritmie importanti", ha spiegato la professoressa Gemma Pelargonio, responsabile della Uosd di Aritmologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs e docente di Cardiologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma.

Il signo Mario arriva al pronto soccorso senza alcun sintomo particolare. In realtà al pronto soccorso gli viene diagnosticato un infarto miocardico acuto, in sede inferiore. Per questo viene subito accompagnato in sala di emodinamica, dove è sottoposto a una coronarografia d'urgenza, che mette in evidenza un'occlusione acuta dell'arteria coronarica. Viene subito effettuata un'angioplastica percutanea, che ripristina il flusso di sangue attraverso il vaso occluso dall'infarto.

"Nutriamo grandi aspettative sulle nuove opportunita' offerte dai sistemi di controllo a distanza dei pazienti. Per strutture ad elevato flusso di pazienti come la nostra, poterli seguire anche a distanza, consente di evitare tante visite ambulatoriali di controllo inutili, risparmiando ai pazienti spostamenti e giornate lavorative perse e allo stesso tempo, abbreviando i tempi d'attesa per altri pazienti che necessitano invece di valutazioni ambulatoriali o di ricovero", ha commentato il professor Francesco Burzotta, direttore della Uoc di Cardiologia di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e Associato di Cardiologia all'universita' Cattolica del Sacro Cuore.

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