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Il mistero del carabiniere morto dopo il calcetto, riaperte le indagini: il corpo verrà esaminato

Il gip ha riaperto il caso Fasano: ha disposto l’autopsia sul cadavere e ha chiesto al pm di ascoltare per la prima volta tutti i testimoni presenti a quella partita, menzionati negli atti, ma mai interrogati dalle forze dell’ordine.
A cura di Enrico Tata
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Il caso di Eugenio Fasano, maresciallo dei carabinieri morto misteriosamente il 24 gennaio del 2019 dopo il calcetto, non è stato archiviato. Il gip ha disposto l'autopsia sul cadavere e ha chiesto al pm di ascoltare per la prima volta tutti i testimoni presenti a quella partita, menzionati negli atti, ma mai interrogati dalle forze dell'ordine. Le indagini suppletive verranno svolte dalla pm Roberta Capponi nei prossimi sei mesi, con l'udienza che è stata fissata al giorno 15 marzo 2023.

Il gip ha chiesto ulteriori indagini sul caso Fasano

Gli inquirenti dovranno quindi riesaminare il caso Fasano e soprattutto valutare i risultati dell'autopsia sul cadavere dell'uomo, che è stato seppellito al Verano. Nell'udienza di ieri in cui la procura aveva chiesto l'archiviazione del caso, l'avvocato della famiglia Fasano, professor Donato Santoro, ha ribadito che a suo parere il pubblico ministero ha svolto solo indagini parziali: "Il nostro perito di parte ritiene che la morte sia avvenuta dopo un'aggressione: Fasano aveva un taglio sul labbro, sulla fronte, ma anche il costato dietro è in parte livido, vuol dire che è stato percosso, anche se non sappiamo da chi". Fasano aveva dodici costole rotte, un polmone perforato e un penumotorace esteso.

Le indagini sulla morte del maresciallo dei carabinieri

Secondo le prime ricostruzioni svolte subito dopo il decesso, Fasano si sarebbe sentito male in campo e quelle ferite sarebbero da attribuire alla forza esercitata dai soccorritori nel praticare le manovre di rianimazione. Una spiegazione che non convince la famiglia ma che, evidentemente, non ha convinto neanche il giudice, che ha chiesto ulteriori indagini sul caso. La vicenda di Fasano è finita anche in parlamento, con il senatore e presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, che ha presentato un'interrogazione a risposta scritta ai ministri della Giustizia, della Salute e della Difesa.

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