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Il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca dice che non patrocinerà il Gay Pride

“Non darò mai il patrocinio per il Pride a chi fa della maternità surrogata una bandiera – spiega Francesco Rocca a proposito del Gay Pride di Roma – È una pratica barbara”.
A cura di Beatrice Tominic
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Francesco Rocca ci riprova. Ancora una volta, come lo scorso anno e con diversi mesi di anticipo, torna a parlare del Pride. E annuncia che si rifiuta di dare il patrocinio alla manifestazione.

"Sono per la libertà di amare ciascun individuo e di essere se stessi come condizione irrinunciabile per ogni essere umano. Ma non darò mai il patrocinio della Regione Lazio". È quanto dichiarato dal governatore della Regione Lazio Francesco Rocca a margine della conferenza stampa ad un anno dall'insediamento, come riporta l'agenzia Dire. "Se continuamo a confondere i temi non ne usciamo".

Il commento sulla maternità surrogata: "Pratica barbara"

Le ragioni secondo Rocca (e la sua giunta) sono ben chiare: "La maternità surrogata è una battaglia che non fa solo una parte della comunità gay, il 70% di chi fa utilizzo di questo strumento, che è una pratica barbara per donne e bambini, è da parte di coppie eterosessuali", specifica nel corso del suo intervento, scagliandosi contro tutte le persone che si sono rivolti a terze per avere un figlio o una figlia. E prende le distanze dalle accuse di omofobia che gli sono state rivolte in passato: "Non è una condizione da omofobo come sono stato dipinto".

Il patrocinio della Regione Lazio al Pride: "Dipende dalle ragioni"

"Vediamo in che formula mi verrà chiesto il patrocinio, se mi verrà chiesto per rivendicare il proprio diritto a non essere discriminati per il proprio orientamento sessuale e a vivere in pienezza propria identità sono pronto a sottoscrivere il patrocinio perché nessuna discriminazione verrà consentita e tollerata dall’amministrazione che presiedo – ha dichiarato – Ma se invece di nuovo si fa riferimento a questa pratica il diniego è già scontato".

I precedenti

Una situazione che ricorda quella dello scorso anno quando Rocca, insediato da appena qualche mese, si era fin da subito scagliato contro la GPA. "Non c'è spazio di mediazione per questa pratica", aveva dichiarato il governatore a Fanpage.it lo scorso anno, dopo aver revocato il patrocinio dando ragione ai Pro Vita. Non solo Roma: lo scorso anno la destra appena insediata ha revocato il patrocinio anche al Lazio Pride, organizzato a Latina nel 2023. La Regione anche lo scorso anno ha espresso la sua opinione sui temi della comunità LGBT+, salvo poi fare un passo indietro: "Ci volevano strumentalizzare", hanno dichiarato.

Le reazioni

Non ha tardato ad arrivare la reazione della Cgil di Roma e del Lazio: "Ancora una volta si perde un'occasione per essere il presidente di tutte le persone che vivono nel Lazio e per sostenerne le battaglie per i diritti e le libertà – scrivono in una nota affidata ai social – Una decisione sbagliata e pretestuosa, perché le motivazioni fornite rispondono ad un pericoloso approccio reazionario sul tema dei diritti civili. La sua personale contrarietà alla gestazione per altri, che in Italia non è attualmente consentita, non può anteporsi e prevalere sull’impegno di un’importante istituzione", concludono poi.

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