Il giallo di Emad, trovato legato in un’intercapedine a Tor Sapienza: forse sequestrato e ucciso

Continuano le indagini sulla morte di Emad Mohamed Abou Gala el Maatu, l'operaio di 48 anni trovato morto con mani e piedi legati in un'intercapedine del complesso di case popolari di via Giovanni Morandi, nel quartiere di Tor Sapienza. L'uomo è stato ucciso, ma da chi? I carabinieri che indagano sul caso hanno ascoltato amici, conoscenti e parenti, ma ricostruire le ultime ore di vita del 48enne non è semplice. Le persone a lui vicine, infatti, non sono molto collaborative ed è difficile per gli inquirenti fare luce su ciò che è accaduto. Eppure Emad Mohamed Abou Gala el Maatu non aveva legami con ambienti criminali: secondo quanto appreso da Fanpage.it, il 48enne non aveva precedenti penali né era un personaggio noto alle forze dell'ordine. Chi indaga lo sta facendo a 360 gradi, senza escludere niente: al momento però, nessuna persona è ancora sospettata dell'omicidio.
I risultati dell'autopsia effettuata dal medico legale sul corpo di Emad Mohamed Abou Gala el Maatu non sono stati resi ancora noti. Il 48enne era scomparso dal 9 dicembre, le denuncia era stata fatta il 12 dal fratello con il quale viveva in uno degli appartamenti occupati di via Morandi. Il 18 lo ha trovato incastrato in un'intercapedine nel palazzo, con mani e piedi legate. Sul corpo non c'erano segni di violenza, ma è molto probabile che sia stato strangolato. Solo l'autopsia però, potrà fornire ulteriori dettagli su come è stato ucciso. Emad Mohamed Abou Gala el Maatu era già morta da alcuni giorni quando è stato ritrovato: non si è esclude che chi l'ha ucciso l'abbia tenuto segregato per alcuni giorni prima di togliergli la vita. Fondamentale per gli inquirenti è ricostruire le ultime 24 ore di vita per capire cos'è accaduto e dare un volto e un nome al killer che lo ha ucciso in modo così brutale.