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“I poliziotti hanno sparato a un ragazzo malato, è inaudito”: la denuncia della Garante dei detenuti

Il padre del ragazzo aveva chiamato un medico perché il figlio, incapace di intendere e di volere e con gravi problemi mentali, era molto agitato. Avrebbe aggredito i poliziotti con un coltello.
A cura di Natascia Grbic
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"Il padre di J. ha chiamato il medico perché il ragazzo era in stato di forte agitazione. I poliziotti gli hanno sparato, adesso è in ospedale e sta aspettando di entrare in carcere per tentato omicidio. È inaudito".

La vicenda è avvenuta a Roma poche settimane fa ed è stata denunciata da Gabriella Stramaccioni, Garante dei detenuti di Roma. J. è un ragazzo con gravi problemi mentali, è incapace di intendere e di volere. I poliziotti gli hanno sparato durante un tentativo non riuscito di trattamento sanitario obbligatorio: gli agenti hanno dichiarato che li aveva aggrediti con un coltello, ferendoli. Avevano provato a usare il taser, ma non ha funzionato. L'operazione, come da prassi in queste situazioni, è adesso oggetto di indagine.

Quella di J. e di suo padre è una storia complicata e dolorosa. L'uomo, tutore del figlio, è disperato. È stato lui, dichiara Stramaccioni, a chiamare il medico: quella sera il figlio era in uno stato di forte agitazione, lui non riusciva più a contenerlo. E così ha chiesto aiuto al dottore, che però non è riuscito a fargli la puntura e ha chiamato la polizia.

"I famigliari vengono fatti allontanare dalla casa e il ragazzo rimane solo con infermiera dell'autombulanza e polizia – scrive la Garante dei detenuti nel post Facebook pubblicato per denunciare la vicenda – A un certo punto si sentono spari. Il ragazzo esce da casa in barella ferito da proiettili (uno all' addome). Il Tso non è riuscito, il taser viene utilizzato (ma pare senza esito)".

"Rimangono i colpi di arma da fuoco. Inspiegabili. Inauditi. A un ragazzo malato e già segnalato ai servizi sociali".

J. si trova adesso al reparto protetto dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, in attesa di essere trasferito a Rebibbia con l'accusa di tentato omicidio. "Saranno le indagini a definire le dinamiche della vicenda – conclude Stramaccioni – Non mi permetto di trarre conclusioni affrettate. So solo che il ragazzo deve essere curato. Il padre è disperato. Ha chiamato un medico per assistere il figlio e se lo ritrova ferito in ospedale in attesa di entrare in carcere".

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