Femminicidio Ilaria Sula a Roma

I genitori di Ilaria Sula, uccisa a 22 anni dall’ex Mark Samson: “Era la cosa più preziosa che avevamo”

Si è aperto oggi ufficialmente il dibattimento sul processo per il femminicidio della giovane studentessa de La Sapienza. Mark Samson è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e occultamento di cadavere.
A cura di Simona Berterame
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È iniziato oggi il processo, davanti alla terza corte di Assise di Roma, nei confronti di Mark Antony Samson, reo confesso del femminicidio dell'ex fidanzata Ilaria Sula, la studentessa originaria di Terni, uccisa lo scorso marzo nell'appartamento di via Homs e abbandonata in una valigia in fondo a un dirupo nella zona di Capranica Prenestina.

Amici e parenti con la maglietta di Ilaria Sula

Dentro e fuori dall'aula sono tanti i parenti e gli amici della giovane che hanno scelto di essere presenti e al fianco dei genitori. Sono arrivati da Terni e indossano tutti maglie bianche con sopra stampato il volto della vittima e la scritta ‘Giustizia per Ilaria'. In prima fila la mamma, il papà e il fratello di Ilaria Sula che per la prima volta dal delitto si sono trovati nella stessa aula del carnefice della giovane studentessa.

Mark Samson oggi era presente, ed è rimasto nello spazio previsto per i detenuti senza mai alzare lo sguardo. Seduto con i polsi appoggiati sulle ginocchia e la testa rivolta verso il basso, ha ascoltato quanto detto durante questa prima udienza senza mai alzare gli occhi dal pavimento. "Oggi i genitori hanno dimostrato ancora una volta una civiltà e una dignità assoluta – ha spiegato ai cronisti l'avvocato della famiglia Giuseppe Sforza – è stato difficilissimo per loro trovarsi ad un metro da una persona che ha fatto quello che ha fatto alla loro figlia".

Mesi fa Samson aveva inviato ai genitori una lettera di scuse che è stata commentata oggi dal difensore della famiglia Sula: "Per quanto riguarda la lettera di Samson, per noi è sempre stata irrilevante: non contiene alcun segno di pentimento, né un solo riferimento a Ilaria. Bisogna chiedersi cosa possa rappresentare una lettera del genere, dopo tutto quello che è successo e considerando le modalità dei fatti. Ricordiamo cosa è stato fatto alla ragazza, e come è stata fatta sparire, alimentando per giorni la speranza della famiglia, che continuava a cercarla credendo potesse trattarsi soltanto di un colpo di testa".

La famiglia di Ilaria: "Vogliamo giustizia"

Durante la prossima udienza, prevista il 9 dicembre presso l'aula bunker di Rebibbia, verrà sciolta la riserva sulle richieste di parte civili presentate alla corte. Oltre ai familiari della vittima, c'è l'Università la Sapienza, l'associazione Penelope, l'associazione Demetra, l'associazione Insieme per Mariana e l'associazione Per Marta e per tutte. "La cosa più preziosa che avevamo era Ilaria e non è giusto, l’unica cosa che cerchiamo è che sia fatta giustizia come Ilaria meritava" ha detto Flamur Sula al termine dell'udienza ai giornalisti presenti.

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