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I genitori della ragazza colpita a Sezze: “Dicono che è stata fortunata. Ma per noi è una follia”

“Mi ha detto che era scoppiata una grande rissa. Io le ho detto di rifugiarsi in un bar. Ma è proprio lì che è stata colpita”. Queste le parole del padre della ventenne colpita da un proiettile a Sezze, sabato sera. Al momento dello sparo la mamma era con lei in videochiamata.
A cura di Beatrice Tominic
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Il papà, Martina e la mamma. I genitori della ventenne si trovano ancora al Santa Maria Goretti di Latina, dove la giovane è stata operata.
Il papà, Martina e la mamma. I genitori della ventenne si trovano ancora al Santa Maria Goretti di Latina, dove la giovane è stata operata.

"Mi ha detto che era scoppiata una grande rissa. Io le ho detto di rifugiarsi in un bar. Ma è proprio lì che è stata colpita". Queste le parole del padre, Alessandro Giraldi, della ventenne colpita da un proiettile a Sezze, lo scorso sabato sera.

"Non miravano a lei: un uomo è entrato nel bar e ha estratto la pistola. Ha puntato verso la pancia del barista che, istintivamente, ha abbassato l'arma – continua la mamma, Laura Loreti, a Fanpage.it – Ma lo sparo c'è stato. Ci dicono che è stata fortunata, che avrebbe potuto perdere la vita. Ma per noi è follia. Lei ha visto cosa è successo, il trauma è forte".

Cosa è successo a Sezze sabato scorso

I fatti sono avvenuti sabato scorso, a Sezze, comune nel pontino. "All'una e cinque ho ricevuto dei messaggi da mia figlia. Mi aveva detto che c'era stata una rissa enorme, un gran casino, una guerra fra ragazzi – spiega a Simona Berterame di Fanpage.it il padre della ventenne – Così le ho suggerito di entrare nel bar, per ripararsi. Era insieme al compagno e alla sorella". Durante la rissa erano stati lanciati sassi e bottiglie. I tre hanno trovato posto nel bar, ma è proprio lì che è stata colpita.

Martina, la ragazza di venti anni colpita da un proiettile nel bar a Sezze sabato sera.
Martina, la ragazza di venti anni colpita da un proiettile nel bar a Sezze sabato sera.

"Uno di questi personaggi, dopo la grande rissa, dopo aver seminato panico nel paese, è entrato proprio in quel bar, ha estratto la pistola – continua a spiegare – Ha puntato al barista, che gli ha abbassato la pistola. Lo sparo ha colpito Martina".

La mamma della ragazza era in videochiamata con lei quando è stato esploso il colpo: "Mi ha raccontato della rissa – continua invece la mamma – Loro erano rimasti lì perché non riuscivano a spostarsi a piedi e aspettavano che li venissero a prendere in auto". Nel corso della chiamata la ragazza continuava a muoversi all'interno del bar: "Le ho detto di nascondersi in bagno. Ma è stato un attimo. Mentre lei camminava nel bar abbiamo sentito una macchina sgommare, era uno di quelli di prima. Ha fatto un testa coda, si è fermato con l'auto in mezzo ed è entrato nel bar". L'epilogo, sempre lo stesso, lo conosciamo già.

Laura Loreti, la mamma di Martina colpita dallo sparo nel bar a Sezze.
Laura Loreti, la mamma di Martina colpita dallo sparo nel bar a Sezze.

Ventenne colpita dal proiettile a una gamba: "Ma quale fortuna è una follia"

"Martina è una ragazza forte fisicamente. Al telefono mi ha detto di non aver pianto davanti a chi le ha sparato, ma di aver aspettato di trovarsi in ambulanza. Non gliel'ho voluta dare questa soddisfazione, mi ha detto", continua la mamma. La ragazza, non appena scattato l'allarme, è stata trasportata d'urgenza all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove è stata sottoposto ad un'operazione alla gamba colpita.

"Si tratta comunque di un episodio bruttissimo – aggiunge il papà – Noi siamo lavoratori umili, non siamo nati nel far west. Neanche sappiamo neanche che cosa sia il far west".

Alessandro Giraldi, il papà di Martina, la ventenne raggiunta dal proiettile a Sezze.
Alessandro Giraldi, il papà di Martina, la ventenne raggiunta dal proiettile a Sezze.

Dopo l'accaduto c'è chi ha iniziato a considerare la ventenne una ragazza fortunata: "Ma quale fortuna, per noi è una follia. Lei è di Roma, si trovava a Sezze per stare con il suo compagno – attacca la mamma – È stata colpita dentro a un bar, dove pensava di essersi rifugiata. E lei ha visto tutto. Il trauma è ancora vivido. Non può essere una fortuna trovarsi in mezzo ad una sparatoria, essere colpiti da un proiettile alla gamba piuttosto che ad un organo vitale. Questa è follia, non può diventare una cosa normale. Io ancora devo realizzare, poteva essere il giorno più brutto della mia vita".

È caccia all'aggressore: "Chi sa parli"

Nel frattempo continua il lavoro delle forze dell'ordine per rintracciare chi ha sparato: "Abbiamo parlato con il prefetto e il questore. Ancora non l'hanno trovato – rivela la madre – Non sappiamo dove sia né chi sia. Chiediamo a chi ne sa qualcosa, di collaborare". E non nasconde il proprio disappunto per il ritardo nell'intervento: "La rissa è scoppiata alle 22 e la prima volante sul posto è arrivata all'una e mezza, quando mia figlia era già in ospedale: come è stato possibile?", conclude la mamma.

Oltre alle forze dell'ordine, una volta appreso quanto accaduto si è mobilitato subito anche il sindaco di Sezze: "È venuto in prima persona in ospedale, abbiamo avuto un confronto e lo ringrazio – continua il papà – Ma noi oggi chiediamo soltanto che venga fatta giustizia. Da papà ricevere una chiamata dicendo che hanno sparato alla propria figlia è qualcosa di inspiegabile".

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