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I cittadini di Magliana: “Cornicioni pericolanti, case a rischio allagamento e impianti non a norma”

Gli abitanti delle case Inps della Magliana e il sindacato Asia Usb denunciano attraverso Fanpage.it le condizioni in cui i cittadini si trovano a vivere. E chiedono a Roma Capitale dove finiranno le famiglie che verranno sfrattate.
A cura di Alessia Rabbai
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Caduta di un cornicione in una delle case Inps di Magliana
Caduta di un cornicione in una delle case Inps di Magliana

Cornicioni e balconi pericolanti, con calcinacci che si staccano e cadono in strada, abitazioni senza corrente, con impianti elettrici non a norma a rischio incendio e allagamento. Sono alcune delle condizioni al limite della dignità umana in cui sono costretti a vivere gli abitanti delle case Inps della Magliana. Succede in particolare a via dell'Impruneta, via di Pieve Fosciana e via Pescaglia, dove sorgono palazzi ad alta densità abitativa. Lunedì scorso 26 giugno al civico 19 di via dell'Impruneta è caduta parte di un cornicione, che fortunatamente non ha ferito nessuno.

Alcuni appartamenti, come raccontano i cittadini, sono spesso soggetti ad allagamenti da acque nere, essendo Magliana costruita negli anni '70 sotto al livello dell'argine del fiume Tevere, spesso la rete fognaria non riesce a contenere l'acqua e le persone che vivono ai primi piani si trovano ad affrontare queste emergenze. Incombenze che non sempre è chiaro a chi spetti risolverle, perché ad esempio alcune scale interne agli edifici si dividono tra immobili Inps e quei pochi alloggi acquistati dagli inquilini. I cittadini denunciano non rari episodi di principi d'incendi provocati da cortocircuiti, a causa degli antiquati impianti elettrici che risalgono a oltre cinquant'anni fa.

Famiglie a rischio sfratto

Oltre alla criticità quotidiane per la mancata manutenzione degli immobili c'è anche la questione altrettanto seria degli sfratti. Si tratta di appartamenti che nascono ancora prima di essere acquisiti da Inps, in origine erano di un altro ente di previdenza sociale, l'Inpdap, nati con la vocazione di ospitare i cittadini più poveri a prezzi vantaggiosi. Oggi i canoni di locazione hanno raggiunto 700/800 euro mensili e molte famiglie non riescono a pagare. A causa delle cosiddette morosità che il sindacato Asia Usb definisce "morosità incolpevoli" le famiglie, anche in ragione della crisi pandemica ed economica, non riescono a far fronte al pagamento di canoni di locazione così alti e rischiano lo sfratto. Figli o nipoti di regolari assegnatari sono considerati occupanti ‘sine titulo' se negli anni non hanno provveduto a presentare regolare domanda di sanatoria. Le indennità di occupazione sfiorano spesso i mille e trecento euro, davvero troppi per un quartiere popolare come Magliana".

Emergenza sociale e problema di ordine pubblico

Asia Usb segue la questione della dismissione degli immobili da parte di Inps, che dovrà dismettere entro il 2024: "Bisogna considerare il fatto che Magliana è un quartiere periferico, il tessuto sociale per la maggior parte appartiene alle classe lavoratrici più povere del Paese. Comprare per gli inquilini Inps è difficoltoso, perché viene applicato il prezzo di mercato, con cifre esorbitanti per alloggi fatiscenti. Non dobbiamo dimenticare che Inps è un ente di previdenza sociale, quindi anche il prezzo dei suoi immobili dovrebbe essere calmierato". Ad essere a rischio, spiega Sabrina Crespi di Asia Usb  sono "700 famiglie con regolarità abitativa, che sfiorano le mille se si considerano gli inquilini sine titulo. Un'emergenza sociale e un problema di ordine pubblico".

"Chiediamo risposte ad Inps e Roma Capitale"

Le richieste del sindacato Asia Usb per queste famiglie di Magliana anche con minori o anziani soli a rischio sfratto sono: "Un passaggio da casa a casa. Che ne sarà di queste persone quando Inps avrà venduto i suoi immobili e gli inquilini non potranno comprare? Attendiamo una risposta anche da Roma Capitale. Chiediamo che ci sia una moratoria degli sfratti, la cosa paradossale che sta avvenendo è che Inps sfratta anche in presenza di domanda di sanatoria, avviando comunque le procedure di sfratto. Che si trovi un'altra soluzione rispetto al prezzo di vendita per chi può comprare, che non può essere Omi e che deve essere adeguato alle reali condizioni degli alloggi che cadono a pezzi. Chiediamo che Roma Capitale acquisti l'invenduto e il dismesso da Inps e che venga aperta una discussione su questo tema".

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