Gridano “Duce!” a braccio teso: saluti romani e cori fascisti in una scuola di Roma durante l’occupazione

Hanno fatto saluti romani e inneggiato al duce durante l’occupazione della scuola, organizzata, come in molte altre scuole, per Gaza: la scena finisce in un video.
A cura di Beatrice Tominic
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Dal video dell’occupazione al Ruiz.
Dal video dell’occupazione al Ruiz.

"Duce, duce, duce". Il grido riecheggia in un'aula dell'Istituto Superiore Vincenzo Ruiz durante l'occupazione scolastica dei giorni scorsi. La scena, ripresa in un video, ha iniziato a circolare nelle chat delle classi e della scuola. Nei pochi secondi di riprese, oltre al grido unanime dei ragazzi, si vedono braccia alzata che fanno il saluto romano.

Non è chiaro a quando risalgano le immagini riprese nel video, ma da quanto si sente in quei pochi secondi sarebbe avvenuto nel corso delle ultime ore: ci sono riferimenti all'occupazione della scuola da parte degli studenti, iniziata soltanto ieri insieme a quella di altre scuole come il Newton e il Visconti per prendere posizione su Gaza e la Palestina.

Saluti romani e cori che inneggiano al Duce al Ruiz

I fatti sarebbero avvenuti proprio nel corso dell'occupazione scolastica iniziata nelle scorse ore all'Istituto Ruiz, nel quartiere Eur. Il video con i saluti romani e i cori che inneggiano al duce, invece, sono stati diffusi a partire da questa mattina. Grida e risate si vedono in quella manciata di secondi registrata con il telefonino e poi diffusa via chat. Ragazzi in tuta, schierati, gridano in coro: "Duce! Duce! Duce!", mentre a tempo alzano il braccio destro, per fare i saluti romani.

Alcune persone li stanno osservando, li guardano da dove stiamo assistendo noi alla scena. C'è chi si unisce ai cori e chi resta inerme. Altri ancora, al posto dei saluti romani con il braccio teso, iniziano ad applaudire.

A denunciare i fatti è stata la Rete degli Studenti Medi di Roma: "Per noi è una situazione inaccettabile: nelle scuole non c’è spazio per chi esalta il periodo più buio della storia italiana. Vogliamo scuole che non lascino spazio al fascismo, ma che lo sappiano decostruire".

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