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Gli studenti del liceo Russel denunciano: “Preside discrimina alunna con problemi psicologici”

“No alla scuola dell’esclusione” è il grido degli studenti e delle studentesse del liceo Russel, che hanno denunciato presunte discriminazioni della dirigente nei confronti di un’alunna Bes.
A cura di Alessia Rabbai
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Gli studenti in protesta al Liceo Russel
Gli studenti in protesta al Liceo Russel

Gli studenti del liceo Russel di Roma hanno denunciato presunte discriminazioni della preside Anna Maria Aglirà nei confronti di un'alunna con problemi psicologici. Stamattina ragazzi e ragazze si sono riuniti in una conferenza stampa per affrontare la questione e informare tutti e hanno diffuso un comunicato stampa, per renderla pubblica, al di fuori delle mura scolastiche. Domani gli adolescenti del liceo di via Tuscolana hanno annunciato che scenderanno in piazza insieme ai coetanei di tutta Italia, in occasione della manifestazione Fridays For Future, per tornare a parlare di crisi climatica e ambientale e per dire basta alla scuola dell'esclusione e dello sfruttamento. "Vogliamo un cambio di sistema ora e ce lo prenderemo con la lotta!".

Gli studenti: "No alla scuola dell'esclusione"

"Ad una studentessa con bisogni educativi speciali (Bes) sono stati negati i diritti – si legge nel comunicato – Qualche giorno fa è stata messa ‘alle strette' per essere interrogata, senza rispettare il piano didattico personalizzato (Pdp). La scuola le ha rinfacciato di non aver studiato durante l'estate, perché è uscita e si è divertita. La preside l'accusa di ‘usare la sua malattia come alibi" spiegano gli studenti che si sono mobilitati per dire "no ad una scuola gabbia, ad una scuola dell'esclusione". Secondo quanto denunciano la dirigente scolastica avrebbe deriso i problemi psicologici della ragazza "ciò ci ha spinto a reagire – spiegano – perché purtroppo questo non è un caso isolato".

Gli studenti hanno inoltre ribadito le difficoltà e le limitazioni con le quali sarebbero costretti a convivere nella scuola pubblica: "Non solo non è un luogo tranquillo e sicuro in cui crescere e studiare, ma spesso si trasforma in una gabbia fatta di competizione per la selezione dei cosiddetti ‘migliori', stress, sfruttamento in alternanza scuola-lavoro e repressione del dissenso e del pensiero critico". E annunciano la loro risposta: "La lotta e l'organizzazione, contro la scuola che esclude, noi costruiremo collettivi, assemblee, momenti di socialità e di dibattito".

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