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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Gisella non vuole più fare il pozzo nel campo di Trevignano: “Se la Madonna vorrà, farà sgorgare l’acqua”

Una fonte vicina a Gisella Cardia spiega come gli ulivi piantati nel campo delle presunte “apparizioni” della Madonna a Trevignano Romano abbiano solo un motivo ornamentale e che la “veggente” non vuole più fare un pozzo per l'”acqua benedetta”.
A cura di Alessia Rabbai
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"Gisella Cardia non vuole più costruire il pozzo nel campo di rosari, l'Ente Parco di Bracciano e Martignano ha negato l'autorizzazione anni fa e la questione è chiusa". Fanpage.it è stata contattata da una fonte vicina alla "veggente" di Trevignano Romano, che attraverso la nostra testata ha voluto smentire alcune ipotesi diffuse in questi giorni. Un presunto espediente, quello della piantumazione di ulivi, che l'associazione con a capo il marito di Gisella, Gianni Cardia, avrebbe trovato per aggirare la burocrazia e i vincoli paesaggistici e riuscire a realizzare un pozzo, fino a creare un'azienda agricola. Il terreno in via Campo delle Rose con vista panoramica sul Lago di Bracciano è quello in cui il 3 di ogni mese la Madonna comparirebbe al cospetto della "veggente" – così lei dice – per consegnarle messaggi rivolti ai fedeli.

Gisella non vuole più fare il pozzo

Gisella Cardia effettivamente in passato aveva annunciato ai fedeli l'intenzione di voler realizzare un pozzo, che ad oggi, lo chiarisce in maniera definitiva, non ha più. In un incontro di preghiera aveva detto: "La Madonna mi ha già indicato da dove uscirà l'acqua benedetta, che servirà per curare il corpo e l'anima. Noi non vogliamo niente, chiediamo una cosa: l'autorizzazione per poter fare un pozzo". L'autorizzazione non c'è e, ribadisce l'Ente Parco di Bracciano e Martignano, "non ci sarà mai". Un altro modo per raggiungere "l'acqua benedetta" nel campo dei rosari sembra non esserci: "Se la Madonna che l'ha indicata vorrà, farà sgorgare l'acqua da sola".

"Gli ulivi piantati per motivo ornamentale"

Un'altra grana per la "veggente Gisella" è quella relativa alla piantumazione di ulivi. Sono "spuntati" sulla collina e ne ha parlato il giornalista Paolo Capresi nella trasmissione Mediaset Mattino Cinque, che ha ipotizzato servano per giustificare la necessità di avere un approvviggionamento idrico oppure per scongiurare la rimozione della recinzione, rispetto alla quale per il momento il Tribunale ha sospeso la richiesta dell'Ente Parco di toglierla.

La fonte vicina a Gisella ha spiegato che la scelta di piantare alberi di ulivo, dal forte valore simbolico e religioso, sarebbe legata ad un motivo puramente ornamentale e che dietro non ci sarebbe alcun secondo fine: "Il campo appariva spoglio, lo impreziosiamo con queste albertaure per renderlo ancora più accogliente per i fedeli che arriveranno nel 2024. Il terreno è una proprietà privata, è stato acquistato e possiamo metterci le alberature autoctone che sono presenti nell'elenco di quelle consentite dall'Ente Parco. L'impianto idrico è stato predisposto per annaffiare le piante all'inizio, poi non ne avranno più bisogno. Non c'è nessun mistero".

Le piante sono state acquistate con le donazioni all'associazione Madonna di Trevignano Ets: "Sono stati gli stessi fedeli a chiederci di abbellire questo posto, abbiamo contribuito tutti, ma non è vero che sono costate 30mila euro". Gli ulivi piantumati visti dall'alto nel servizio di Mattino Cinque in onda su Mediaset formano una grande croce, come la navata di una chiesa, che i fedeli possono attraversare fino a raggiungere l'altare e le statue. Anche qui la smentita: "Non abbiamo intenzione di fare nessun santuario".

La vicenda della Madonna di Trevignano

La vicenda che vede coinvolti i coniugi Cardia, ossia Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella e suo marito Gianni, è iniziata quando dopo il matrimonio hanno acquistato una statuetta a Medugorje. Originari della Sicilia, lei con un processo in corso per bancarotta, si sono trasferiti a Trevignano Romano alle porte di Roma. Dalla statuetta in diverse occasioni negli anni sono uscite lacrime di sangue e di acqua. Centinaia di fedeli si sono radunati a recitare il rosario a casa dei coniugi Cardia, incontri di preghiera che hanno attirato l'attezione anche dell'allora vescovo Romano Rossi, il quale in un primo momento ha accolto i fedeli in preghiera in chiesa, per poi prendere successivamente le distanze dalla vicenda e chiudersi nel silenzio.

I coniugi Cardia grazie alle donazioni dei fedeli hanno acquistato un terreno da un ristoratore del posto dal valore di 50mila euro, che a dire della "veggente" la Madonna le avrebbe indicato come luogo dove il 3 di ogni mese alle 15 le sarebbe apparsa per consegnarle dei messaggi per i fedeli. Nel terreno centinaia di persone la seguono per pregare. Sulla vicenda è in corso una Commissione della diocesi di Civita Castellana, la Chiesa non si è ancora espressa con un verdetto definitivo, ma al momento il vescovo Marco Salvi ha sconsigliato a fedeli e religiosi di andare a pregare in quel luogo.

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