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Omicidio Stefania Camboni a Fregene

Giada Crescenzi ha chiamato tre volte la suocera la notte del delitto: “Furiosa per serie coreane a tutto volume”

Tre telefonate nel cuore della notte tra Giada Crescenzi e la suocera Stefania Camboni cristallizzano i momenti precedenti all’omicidio della donna. Non è escluso che la nuora fosse furiosa: secondo il compagno e figlio della vittima, Crescenzi non riusciva a dormire perché Camboni guardava serie coreane a tutto volume nel cuore della notte.
A cura di Simona Berterame
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Trentasei coltellate. Il numero di colpi inferti sul corpo di Stefania Camboni ha fatto subito escludere agli inquirenti la possibilità che si fosse trattata di una rapina finita male. Le indagini si concentrano subito su Giada Crescenzi, la nuora che da alcuni mesi era ospitata insieme al compagno nella villetta a Fregene della signora Camboni. La coppia, infatti, si era ritrovata senza alloggio e così Francesco Violoni, figlio della vittima, aveva chiesto e ottenuto ospitalità per lei e la compagna in attesa di trovare una nuova sistemazione.

Successivamente è finito sul registro degli indagati anche Francesco Violoni, figlio della vittima e compagno di Giada Crescenzi. "Un atto dovuto" lo ha sempre definito l'avvocato della famiglia Camboni Massimiliano Gabrielli. A oggi però non ci sarebbero novità sulla sua posizione che potrebbe essere archiviata, mentre per la compagna la procura di Civitavecchia ha chiesto il giudizio immediato.

L'importanza dell'orario della morte

Gli orari in questa vicenda sono fondamentali e chi ha indagato ha potuto ricostruire quella notte, quasi minuto per minuto, grazie ai cellulari della vittima e dell'indagata.  E sarebbero proprio gli orari serrati di questa vicenda a tenere fuori dall'omicidio il figlio della vittima. "Francesco Violoni inizia il suo turno di lavoro come guardia giurata all'aeroporto di Fiumicino poco prima delle 23 e ce lo dicono in maniera inequivocabile le telecamere della reception" afferma il suo legale. Alle 23.31 Stefania manda un ultimo messaggio vocale ad un'amica. Da questo si evince un dato preciso: quando il figlio aveva già iniziato il suo turno di lavoro, la donna era ancora viva.

Va detto che il medico legale incaricato di esaminare la salma il giorno seguente aveva stabilito un'orario approssimativo della morte tra le 7 e le 12 ore precedenti quindi in piena notte.

Le tre telefonate e le ricerche

E cosa avrebbe fatto Giada Crescenzi la notte tra il 14 e il 15 maggio 2025 secondo i tabulati telefonici? Verso le due di notte scambia alcuni messaggi con il compagno Francesco Violoni. Pochi minuti dopo Giada avrebbe chiamato tre volte Stefania Camboni. Tre telefonate nel giro di appena due minuti, la prima con una durata di appena undici secondo e le due successive rimaste senza risposta. Cosa si sono dette in quella manciata di attimi le due donne? E perché chiamarsi nel cuore della notte quando a dividerle c'era solo un piano della stessa villetta? Difficile dirlo con certezza ma la testimonianza del figlio Francesco apre uno scenario. Secondo il suo racconto infatti, la madre e la sua compagna avrebbero litigato in passato perché Stefania era solita guardare nella sua stanza serie tv coreane ad alto volume.

Anche queste ultime tre telefonate potrebbero essere legate al volume troppo elevato? Difficile dirlo con certezza, quello che sappiamo però è che poco dopo Giada Crescenzi inizia a fare ricerche sul suo cellulare del tipo "come avvelenare una persona" oppure "veleni in casa: quali sono e come difendersi".

Le ricerche proseguono fino alle 4 di notte poi nei tabulati c'è un buco di quasi un'ora che potrebbe essere compatibile con il l'orario del delitto. Alle 4.59 Giada Crescenzi effettua una nuova ricerca sul suo telefono: come togliere il sangue dal materasso.

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