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Gestivano lo spaccio a Porta Furba, Casilino, Tor Marancia e Anagnina: condannati 20 Casamonica

Venti persone legate al clan dei Casamonica sono state condannate, al termine del processo svolto con rito abbreviato, dal gip di Roma. Dovranno scontare tra i 9 e i 13 anni di reclusione con accuse a vario titolo, tra cui quella di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
A cura di Enrico Tata
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Gestivano le piazze di spaccio nei quartieri romani di Porta Furba, Casilino, Tor Marancia, Anagnina, Garbatella, Appio Latino e Tuscolano. Venti persone legate al clan dei Casamonica sono state condannate, al termine del processo svolto con rito abbreviato, dal gip di Roma. Dovranno scontare tra i 9 e i 13 anni di reclusione con accuse a vario titolo, tra cui quella di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono stati eseguiti a maggio del 2019 e le indagini sono state coordinate dai pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Raggi: "Nella nostra città non deve esserci spazio per la criminalità"

La notizia delle condanne è stata commentata così, su Twitter, dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi: "Nella nostra città non deve esserci spazio per la criminalità. Grazie al Tribunale di Roma e alle forze dell'ordine", ha scritto concludendo con gli hashtag "#NonAbbassiamoLoSguardo e #FuoriLaMafiaDaRoma".  "Le condanne emesse nei confronti di una ventina di persone riconducibili al clan dei Casamonica sono un'ulteriore vittoria della legalità, della giustizia e di tutti i cittadini che si battono ogni giorno per una comunità libera dalla criminalità e dalla droga", le parole del senatore Bruno Astorre, segretario del Partito democratico del Lazio. E Giampiero Cioffredi, presidente dell'Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio: "Le condanne per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga per 20 esponenti del clan dei Casamonica rappresentano un bel segnale nel contrasto alle piazze di spaccio a Roma, che rappresentano una vera emergenza criminale e sociale. Ringraziamo i Carabinieri della Compagnia Casilina e la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per le indagini e il Gip del Tribunale di Roma per la sentenza".

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