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Gemellini affetti da gravissima sindrome: un’operazione durante la gravidanza gli salva la vita

Una giovane mamma è stata sottoposta a un intervento complesso in utero a causa di una rara e grave patologia: la sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS). L’equipe del policlinico Gemelli di Roma, quasi tutta formata da donne, ha eseguito con successo la delicata operazione.
A cura di Enrico Tata
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"Senza questi medici, i miei figli non sarebbero qui. Ero ben al corrente di rischi della mia gravidanza e di questo intervento, ma sapevo anche che senza intervenire i miei piccoli non avrebbero mai visto la luce. A venticinque settimane di gravidanza avevo già sette litri di troppo di liquido amniotico che mi davano dei dolori atroci", ha raccontato Felicia, la mamma di due gemellini che oggi hanno due mesi e mezzo e stanno benissimo. La gravidanza, però, è stata tutt'altro che facile, perché alla ventiseiesima settimana, quasi al sesto mese, la giovane donna è stata sottoposta a un intervento complesso in utero a causa di una rara e grave patologia: la sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS).

L'equipe del policlinico Gemelli di Roma, quasi tutta formata da donne, ha eseguito con successo la delicata operazione. La signora Felicia "è stata inviata dalla sua ginecologa al nostro Ambulatorio di Gravidanza Multipla per un sospetto di TTTS a circa 20 settimane di gestazione. Abbiamo subito messo in atto una sorveglianza intensiva settimanale e, a 26 settimane, abbiamo posto indicazione all'intervento di chirurgia fetale. L'operazione è stata un successo: i gemellini non hanno subito danni e non ci sono state complicazioni ostetriche per la mamma. Luigi e Giovanni (sono nomi di fantasia) sono nati per taglio cesareo a 35 settimane, il 6 luglio scorso, e sono la gioia di mamma Felicia, papà Salvatore e della sorellina", ha spiegato la dottoressa Elisa Bevilacqua, medico presso l'Ambulatorio di Gravidanza Multipla del Servizio di Patologia Ostetrica.

Le gravidanze gemellari monocoriali, cioè un'unica placenta per due gemellini, rappresentano il 20 per cento delle gravidanze gemellari e comportano un rischio molto più elevato rispetto a quelle dicoriali (due placente). Questo è dovuto alla comunicazione tra le due circolazioni fetali, che di solito è bilanciata, ma ci sono casi in cui il sangue va in misura maggiore da un gemello all'altro e questo sbilanciamento porta all'insorgenza della sindrome da trasfusione feto-fetale. "Il gemello detto "donatore" si impoverisce di sangue (ipovolemico), con conseguente ridotta produzione di urina (oliguria) che porta ad una riduzione di liquido amniotico nel sacco nel quale è contenuto (oligoanidramnios). Il gemello "ricevente" al contrario si arricchisce troppo di sangue nella sua circolazione (ipervolemia), e facendo tanta pipì nel sacco amniotico sviluppa la complicanza detta polidramnios poliurico (il liquido amniotico nel suo sacco aumenta)", ha spiegato ancora la dottoressa. Questa sindrome è la più importante causa di morte e disabilità nei gemelli monocoriali e se non trattata c'è il 95 per cento di possibilità di perdere entrambi i gemelli. Ad oggi in Italia ci sono solo sette centri in grado di eseguire un intervento così delicato per risolvere il problema.

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