“Fuori Israele dai Mondiali”: protesta davanti la FIGC alla vigilia del match tra gli Azzurri e la squadra di Tel Aviv

Alla vigilia della partita di qualificazione ai mondiali che vedrà l'Italia contro la squadra israeliana domani a Udine, una trentina di manifestanti si sono riuniti davanti alla sede della FIGC a Roma. Sullo striscione si legge: "Fuori Israele dai Mondiali".
Al centro della polemica la richiesta di boicottare la partecipazione della nazionale italiana alla partita. "Siamo davanti a una differenza netta con il trattamento che è stato fatto con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. A loro è stato vietato di partecipare a ogni tipo di manifestazione. Israele, invece, può partecipare liberamente nonostante ciò che accade a Gaza", ribadisce Marcello Barberini. Alle sue spalle si alzano dei cartellini rossi tenuti in mano dai manifestanti. "Siamo qui con questo gioco simbolico per ribadire che la squadra di Israele andrebbe espulsa".

E dal presidio non manca chi fa riferimento all'ultima dichiarazione della ministra Roccella. "Nel governo c'è qualcuno che pensa che le visite nei campi di concentramento sono delle gite che vogliono associare l'antisemitismo all'antifascismo. Vogliono riscrivere la storia, tenere nascosti i propri scheletri nell'armadio. E intanto proprio questo governo si rende corresponsabile di un genocidio".
Intanto, mentre poche ore prima Donald Trump si ergeva a uomo della pace davanti al Knesset, dalla piazza sono scettici: "Un percorso di pace molto strano che vede l'Occidente prendere decisioni senza tenere conto della volontà del popolo palestinese".
Al civico 14 di via Gregorio Allegri si alza qualche coro: "Free Palestine" e "Israele fuori dai mondiali". E Silvano commenta: "Davanti a delle istanze internazionali che affermano che in Palestina è stato compiuto un genocidio noi non possiamo accettare che questo evento venga fatto solo in nome del business e delle politiche internazionali. Un doppio standard inaccettabile che non dovrebbe essere messo in atto in ambito sportivo". E non mancano le accuse dell'affidamento della gestione dell'ordine pubblico al Mossad, notizia però che è stata smentita dal Viminale.
