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Covid 19

Focolaio all’ospedale Sant’Eugenio, contagiati operatori e pazienti: cosa sta succedendo

Secondo quanto riportato dalla Asl Roma 2, la situazione all’ospedale Sant’Eugenio di Roma non desterebbe preoccupazione. I reparti sono stati tutti riaperti e i servizi sono funzionanti, ma al momento non si conosce il numero preciso di pazienti e operatori contagiati. Nessuno dei positivi è stato ricoverato.
A cura di Natascia Grbic
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"La situazione presso l’Ospedale Sant’Eugenio non desta preoccupazione, al momento si sta completando l’indagine epidemiologica e nessuno dei positivi presenta situazioni complicate grazie alla copertura vaccinale". Lo ha comunicato la Asl Roma 2 in relazione al cluster di coronavirus scoppiato all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dove diversi tra operatori e pazienti sono stati contagiati. Le autorità sanitarie sono al lavoro per ricostruire la catena dei contatti, gli ambienti sono stati sanificati e alcuni reparti chiusi. Il contagio, partito dalle aree di degenza di Medicina, Geriatria e Nefrologia, si è diffuso rapidamente, con reparti messi inizialmente in quarantena e zone grigie per gli accessi al pronto soccorso, in modo da contenere il virus. Nessuno, almeno stando a quanto si apprende dalle prime informazioni, è stato ricoverato per complicazioni.

Sul caso è intervenuta la Asl Roma 2, con un comunicato in cui minimizza quanto accaduto e cerca di tranquillizzare gli animi, parlando di situazione assolutamente ‘sotto controllo'. E specifica che "se fosse accaduto un anno e mezzo fa con molta probabilità sarebbero stati ricoverati. Le misure previste dai protocolli sono scattate tempestivamente, sia per quanto riguarda le sanificazioni degli ambienti, che per il contact tracing. I servizi dell’ospedale sono tutti regolarmente funzionanti. Non c’è alcuna situazione di allarme né per i cittadini e né per gli operatori". Un cluster, quindi, che non desterebbe preoccupazione, nonostante l'attenzione massima che si ha in questi casi, con tamponi a tappeto, isolamento dei positivi e dei contatti, e le dovute sanificazioni. Smentita prontamente la voce, che stava iniziando a essere cavalcata tra i no vax, che il contagio sarebbe partito da operatori vaccinati.

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