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Federica Mangiapelo uccisa a 16 anni, l’ex a breve sarà libero: “Ha quasi finito di pagare il suo debito”

La notte tra il 31 e l’1 novembre scorso sono passati 13 anni dal femminicidio di Federica Mangiapelo, annegata nel Lago di Bracciano. L’ex fidanzato Marco di Muro, oggi 36enne, nel 2026 uscirà dal carcere. L’avvocato: “Ha quasi finito di pagare il suo debito con la giustizia”.
A cura di Alessia Rabbai
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Federica Mangiapelo e Marco Di Muro
Federica Mangiapelo e Marco Di Muro

L'ex fidanzato di Federica Mangiapelo nel 2026 uscirà dal carcere di Rebibbia. Marco Di Muro tra meno di un anno avrà finito di scontare la sua pena, condannato a quattordici anni di reclusione per il femminicidio della sedicenne di Anguillara Sabazia, annegata nel Lago di Bracciano la notte tra il 31 e l'1 novembre del 2012. Di Muro, oggi trentaseienne, è detenuto ininterrottamente dall'11 dicembre del 2014, ha vissuto in carcere e per un breve periodo ai domiciliari, per poi tornare di nuovo a Rebibbia prima della sentenza di primo grado, per un'accusa di presunta evasione dalla quale è stato assolto.

"Di Muro ha quasi finito di pagare il suo debito con la giustizia"

Fanpage.it ha intervistato l'avvocato Cesare Gai, che insieme al collega Massimiliano Sciortino ha difeso l'allora ventunenne di Formello: "Di Muro ha quasi finito di pagare il suo debito con la giustizia, senza avere accesso alle misure alternative, ad eccezione di permessi premio dei quali ha potuto usufruire per la condotta avuta. Orientativamente tra meno di un anno sarà libero, ma il fine pena è sucettibile di possibile anticipazione in quanto ogni sei mesi vengono detratti quarantacinque giorni per buona condotta. Il suo è stato un percorso inframurario perfetto, ha studiato, lavorato e ha sfuttato ogni iniziativa disponibile".

Finito a processo per femminicidio Di Muro, sostenuto dai suoi legali di fiducia, ha potuto scegliere di essere giudicato con il rito abbreviato, ciò era possibile in caso di omicidio fino al 2016, prima che cambiassero le norme processuali. Nel corso del processo sono cadute le aggravanti che inzialmente gli erano state contestate. In primo grado è stato condannato a 18 anni di reclusione. La Corte d'Appello ha ridotto la pena a 14 anni e la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dalla difesa di Di Muro, confermando la condanna a 14 anni e rendendola definitiva.

"Si riaffaccerà alla vita come un adulto"

L'avvocato spiega come Di Muro sia stia preparando all'idea che tra qualche mese sarà libero: "Non è facile, è entrato in carcere a ventidue anni e ne uscirà a trentasette. Nella mia lunga carriera di avvocato penalista ho conosciuto persone che all'interno del carcere cercavano con ogni mezzo di uscirne prima, chiedendo le misure alternative. Di Muro non è stato pressante sotto quasto profilo, non ha prerogative particolari se non arrivare al termine di questo percorso, chiudere un capitolo molto buio, drammatico e triste della sua vita, che sicuramente lascerà un segno e tentare di riaffacciarsi alla vita come adulto – spiega il legale – La sua è un po' la storia di tutti coloro i quali vengono condannati a scontare pene temporanee. La mia ambizione è che non abbia più problemi con la giustizia. La morte di Federica è stata un dramma per tutti, in primis per la vittima e la sua famiglia. Una vicenda inquietante e molto triste".

E su un eventuale tentativo di avvicinamento da parte di Di Muro alla famiglia Mangiapelo l'avvocato risponde: "Marco è una persona molto introversa, anche se lo trovo maturato rispetto a quando l'ho conosciuto. Sarebbe molto bello, ma non è facile che accada. Non ho nessuna aspettativa sotto questo profilo, perché comprenderei in assoluto un rifiuto da parte dei famigliari di Federica".

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