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Famiglie protestano al Campidoglio: “Basta col piano rom, sbloccate assegnazioni case popolari”

Una delegazione è stata poi ricevuta dalla segreteria del presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito. “Il fallimento del Piano rom è certificato dalle stesse persone che avrebbero dovuto beneficiarne – ha dichiarato Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio – Sono loro stessi a chiedere quanto da tempo sosteniamo anche noi: la fine di “politiche speciali”, fatte di bandi costosi e azioni senza senso”.
A cura di Natascia Grbic
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Oggi decine di famiglie che abitano nelle numerose baraccopoli romane si sono presentate davanti al Campidoglio per consegnare una lettera. Una lettera rivolta alle autorità romane che invita a "non buttare i soldi inutilmente" e che presenta una richiesta: quella di sbloccare le assegnazioni delle case popolari. Dopo il fallimento del piano rom, sono tante le persone che chiedono la fine degli interventi speciali e palesano l'esigenza di essere sullo stesso piano di tutti gli altri cittadini. In modo da porre fine alla ghettizzazione forzata cui sono sottoposti da anni. "Siamo mamme e papà, cittadini romani nati e cresciuti a Roma, la città che amiamo e sentiamo nostra. Malgrado tutto in questa città siamo stati chiamati con i nomi più diversi: slavi, nomadi, zingari, rom. Ma soprattutto siamo stati trattati in maniera differente, perché considerati cittadini diversi, cittadini di serie B, o meglio di serie Z, perché ‘zingari'. Prima siamo stati chiusi in campi chiusi e recintati, lontano dalla città. Poi, per la nostra inclusione, hanno inventato Uffici Speciali, hanno impegnato grandi somme di denaro, promosso bandi di gara, creato una rete di associazioni dedicate al nostro inserimento abitativo e lavorativo".

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Una delegazione ricevuta dalla segreteria di De Vito

Tra le richieste delle famiglie, la chiusura degli uffici speciali, la fine "dell'impegno" di milioni di euro destinati all'emergenza rom, e lo stop ai bandi destinati all'inclusione. "Sono proprio queste azioni speciali a farci ritenere cittadini diversi e a farci detestare da una parte della città che non comprende perché a noi deve essere riservato un trattamento diverso", spiegano. Tutti coloro che oggi hanno manifestato al Campidoglio, hanno fatto domanda per l'assegnazione di un alloggio popolare. Un diritto di ogni cittadino, che però stenta nel concreto a trovare attuazione. La graduatoria, infatti, è attualmente bloccata e le assegnazioni vanno avanti molto (troppo) a rilento. Al termine della manifestazione una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dalla segreteria del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito. "Il fallimento del Piano rom è certificato dalle stesse persone che avrebbero dovuto beneficiarne – ha dichiarato Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio – Sono loro stessi a chiedere quanto da tempo sosteniamo anche noi: la fine di “politiche speciali”, fatte di bandi costosi e azioni senza senso e un’inclusione rafforzata da strumenti ordinari, quelli a portata di ogni cittadino e che l’attuale amministrazione non sembra in grado di far funzionare adeguatamente. Siamo al fianco di queste famiglie e con loro condurremmo un’azione che è anzitutto una battaglia di civiltà a vantaggio di tutti".

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