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Entrano in un cantiere, picchiano il custode e rubano 3mila litri di gasolio: caccia ai ladri

Una banda di ladri si è introdotta nel cantiere durante la notte, ha picchiato e preso in ostaggio il custode. Poi ha rubato materiali edili e 3mila litri di gasolio.
A cura di Beatrice Tominic
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È successo in via Veientana Vetere, nella zona del Labaro, nei territori più a nord della città di Roma: qui un gruppo di ladri si è introdotto di notte in un cantiere, aggredendo il custode e rubando materiali edili e circa 3000 litri di gasolio.

Il malcapitato è un uomo di 46 anni senegalese che, al momento del furto, si trovava all'interno del cantiere in qualità di custode dei macchinari nell'area. Una volta arrivati sul posto il gruppo, formato da almeno 4 persone, hanno picchiato il custode e lo hanno costretto ad obbedire ai loro ordini. I ladri che come si legge su il Messaggero probabilmente sono dei professionisti, si sono serviti di un camion e di strumenti sofisticati grazie ai quali sono riusciti a rubare materiali edili e 3000 litri di gasolio.

L'ostaggio, derubato e picchiato ripetutamente

Quella vissuta dal custode del cantiere, è stata una lunga notte: dopo che i ladri gli hanno derubato portafoglio e cellulare, per tutta la durata del furto è rimasto imbavagliato, legato e, fino alle prime ore dell'alba, è stato picchiato più volte. Dopo aver commesso il colpo i malviventi si sono dati alla fuga mentre l'uomo è stato lasciato lì, ancora legato.

L'allarme e l'arrivo dei soccorsi

L'allarme è stato lanciato soltanto alle 7 del mattino, quando sono arrivati in cantiere gli operai: immediatamente hanno allertato i soccorsi e sul posto sono giunti subito gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo e un'ambulanza del 118.

Una volta accolto dal personale medico dell'ambulanza, il 46enne è stato trasportato all'ospedale di Villa San Pietro, sulla via Cassia, che dista dal cantiere poco meno di una decina di chilometri: i medici che lo hanno visitato, hanno riscontrato la presenza di ferite in diverse parti del corpo. Dopodiché, nonostante il forte trauma, è stato ascoltato dai poliziotti e ha provato a fornire loro informazioni da utilizzare per poter risalire all'identità della banda.

Il racconto del custode

Probabilmente i malviventi sono andati a colpo sicuro: il cantiere preso d'assalto non è recintato e spingersi fino ai macchinari non deve essere stato difficile. "Ero al cantiere, era già sera quando sono stato circondato da 4 o 5 persone che subito mi hanno aggredito – ha detto il custode ricordando quella fatidica notte – Mi hanno picchiato e poi mi hanno infilato un cappuccio. Da lì in poi, non ho visto più nulla. A quel punto con la forza mi hanno fatto sedere e mi hanno bloccato i polsi. Non potevo fare più niente. Ero in totale balia di quelle persone che non erano assolutamente sprovvedute." A sottolineare la loro professionalità, inoltre, il fatto di essersi recati in cantiere provvisti di un grande serbatoio per contenere i 3000 litri di gasolio e la capacità di derubare una notevole quantità di materiale edile.

I rilievi

Sul luogo del furto sono arrivati anche gli agenti della polizia scientifica che hanno effettuato un lungo sopralluogo per cercare tracce che permettano di avvinare gli inquirenti alla risoluzione del caso: fino ad ora, sono riusciti ad isolare alcune impronte di scarpa e hanno rinvenuto alcuni mozziconi di sigaretta da cui potrebbero riuscire a risalire al dna dei ladri. Nel frattempo, i poliziotti del commissariato Flaminio Nuovo stanno cercando di capire se ci siano stati episodi simili nella città di Roma o in località limitrofe.

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