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Elly Schlein chiede la chiusura del Cpr di Ponte Galeria: “Situazione drammatica”

A Roma il Pd capitolino ha presentato una mozione, approvata dall’Assemblea, che chiede di chiudere definitivamente il centro di Ponte Galeria, dove nei giorni scorsi si è tolto la vita un 22enne e dove è scoppiata una vera e propria rivolta.
A cura di Enrico Tata
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"Voglio tornare in Africa, mi manca mia mamma”, aveva scritto sul muro della sua cella il 22enne della Guinea che nei giorni scorsi si è tolto la vita nel centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, Roma. Un episodio che ha scatenato una vera e propria rivolta da parte dei compagni del ragazzo per sottolinearne la morte, ma anche per denunciare le condizioni di vita all'interno del Cpr.

La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ha detto oggi che il suo partito chiederà con forza la chiusura del centro di Ponte Galeria: ‘È una situazione drammatica quella che si vive nei Cpr, luoghi che sono un limbo. Non sono cittadini di serie b né persone di serie b".

Intanto a Roma il Pd ha presentato una mozione che chiede proprio di chiudere definitivamente il centro. Con questo provvedimento, approvato dall'Assemblea Capitolina, si chiede di avviare un'interlocuzione con governo e prefettura e di denunciare "le gravi violazioni dei diritti umani delle persone trattenute nei Cpr e per procedere alla chiusura del Centro di Ponte Galeria".

Da tempo, spiegano le prime firmatarie, la consigliera capitolina Pd e presidente della commissione Sociale Nella Converti e la capogruppo del Partito democratico in Campidoglio Valeria Baglio, "di poter visitare la struttura, le carenze e le condizioni drammatiche in cui persone, che non hanno commesso nessun reato, sono costrette a vivere".

Il suicidio del ventiduenne e la protesta dei migranti, aggiungono ancora le consigliere dem, "mettono in evidenza il deterioramento irreversibile delle condizioni di permanenza nel centro, in cui sono frequenti i casi di autolesionismo, ci sono gravi problemi sanitari e pesanti ripercussioni psicologiche sulle persone trattenute".

Una delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, guidata dal Presidente Felice Maurizio d'Ettore e dalla componente del Collegio Irma Conti, ha effettuato una visita all'interno della struttura: "È stata anche l'occasione per avviare un'interlocuzione su queste materie con il Prefetto di Roma e per acquisire ulteriori informazioni utili alle iniziative di competenza del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale".

All'interno del Cpr di Ponte Galeria si era già verificata una rivolta nel 2019, quando un gruppo di cittadini nigeriani incendiarono alcuni materassi e quattro sezioni del reparto maschile, in cui erano recluse oltre 120 persone, finirono in fiamme. 

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