Distrugge un bar e chiede soldi ai titolari: arrestata Natalie, la trans testimone del caso Marrazzo

Ha distrutto un bar e minacciato con un coltello i proprietari nel tentativo di estorcere del denaro. Natalie, la transessuale supertestimone del caso Marrazzo che fece condannare quattro carabinieri per aver ricattato l'ex governatore del Lazio, è stata arrestata dai carabinieri del commissariato Flaminio Nuovo con l'accusa di danneggiamento aggravato e tentata estorsione.
Secondo quanto emerso finora, la 50enne si è presentata in un bar di via Casale Ghella a Roma, in zona Tomba di Nerone, pretendendo dal titolare dei soldi per un presunto acquisto di cocaina. Quando è arrivata, accanto al titolare ha trovato anche la moglie, ed entrambi l'hanno invitata ad andarsene. A quel punto Natalie ha preso una sedia e l'ha lanciata addosso alla donna, mentre l'uomo è stato minacciato con un coltello. Gli arredi del bar sono stati danneggiati nel tentativo di provare a ottenere il denaro. Quando i poliziotti sono arrivati, l'hanno bloccata e arrestata. Comparsa davanti al giudice questa mattina, il suo arresto è stato convalidato ed è stata portata in carcere.
Il nome di Natalie è emerso nel 2009, quando esplose la vicenda di un gruppo di carabinieri che ricattava l'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo. I quattro militari avevano fatto irruzione in un appartamento di via Gradoli e lo avevano trovato in compagnia della 50enne: in quell'occasione lo ricattarono, pretendendo 100mila euro per non divulgare alla stampa un video che avevano girato all'interno dell'abitazione. I quattro carabinieri furono denunciati, condannati ed espulsi dall'Arma. In quel processo la supertestimone fu proprio Natalie.