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Dissidenti romani 5 Stelle chiedono alleanza con il Pd: “Cercare candidato sindaco capace di unire”

I dissidenti romani del Movimento 5 stelle, i consiglieri Enrico Stefàno, Marco Terranova, Donatella Iorio, Angelo Sturni e Alessandra Agnello, hanno proposto ufficialmente l’identikit di un candidato sindaco “capace di unire, una figura terza rispetto alle varie forze politiche in campo e di alto livello istituzionale”.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi, che ha ufficializzato la sua intenzione di ricandidarsi, né Carlo Calenda, che per il momento è l'unico ‘big' in campo per il centrosinistra. I dissidenti romani del Movimento 5 stelle, i consiglieri Enrico Stefàno, Marco Terranova, Donatella Iorio, Angelo Sturni e Alessandra Agnello, hanno proposto ufficialmente l'identikit di un candidato sindaco "capace di unire, una figura terza rispetto alle varie forze politiche in campo e di alto livello istituzionale". In pratica riproporre a Roma uno schema simile a quello del governo Conte, con un'alleanza politica e programmatica tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle.

Si legge sulla pagina Facebook del gruppo ‘Il Piano di Roma':

Le prossime elezioni amministrative del 2021 costituiscono una grande opportunità per la città di Roma per rafforzare l'azione di governo locale e nazionale portando avanti le attività del Movimento Cinque Stelle in un perimetro che consenta di coinvolgere le altre forze politiche e sociali della città in un progetto che metta al centro i temi, che a noi piace chiamare il Piano di Roma, valorizzando il lavoro e le esperienze positive di questi anni.

Affinché ciò possa concretizzarsi serve un candidato Sindaco capace di unire, una figura terza rispetto alle varie forze politiche in campo e di alto profilo istituzionale, in grado di incarnare al meglio il ruolo di guida in una consiliatura costituente, replicando lo schema del livello nazionale su Roma.

Per questo motivo non possiamo immaginare che dopo mesi di veti incrociati, anatemi lanciati all'insegna del mai con tizio o mai con quel partito, si possa pensare di riuscire a costruire una maggioranza promossa da figure divisive che hanno imposto dall’alto la propria candidatura.

C’e chi da tempo e responsabilmente sta provando a costruire un nuovo scenario fatto di idee e progetti condivisi per la nostra Città e rimaniamo convinti che su queste basi, e non altre, vada proseguito il percorso.

Le incognite rispetto rispetto a questa posizione sono essenzialmente due: la sindaca Raggi è sostenuta dalla maggior parte dei consiglieri 5 Stelle nella sua ricandidatura, già ufficializzata da mesi. Il Partito democratico romano si è detto indisponibile ad appoggiare l'attuale sindaca alle prossime amministrative, ma appare difficile che i democratici possano concretizzare un'alleanza con i 5 Stelle se non partendo da una esplicita presa di distanza da parte di questi ultimi sul quinquennio di amministrazione Raggi. Per il centrosinistra sono in campo per il momento sette candidati, ma l'unico ‘big' è l'ex ministro Carlo Calenda, appoggiato anche da Italia Viva. È difficile, a questo punto, che Calenda faccia un passo indietro, ma è altrettanto complicato che, come abbiamo scritto, il Pd lo sostenga dopo la crisi di governo innescata da Matteo Renzi.

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