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Dipendente licenziata dopo video rubato da calciatore, la Roma dalla Figc: “Nostro operato corretto”

Il procuratore federale della Figc Giuseppe Chinè ha ascoltato questa mattina Lorenzo Vitali, l’avvocato che ha firmato la lettera di licenziamento della ragazza.
A cura di Natascia Grbic
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Foto da Facebook.
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Questa mattina il procuratore federale della Figc Giuseppe Chinè ha ascoltato la Roma sul caso del video intimo di una dipendente diffuso da un calciatore della Primavera. A via Campania si è presentato l'avvocato che ha scritto la lettera di licenziamento, Lorenzo Vitali, accompagnato dal legale del club, Antonio Conte. Il colloquio è durato circa un'ora, e ha riguardato non il licenziamento – di competenza del giudice del lavoro – ma la diffusione del video intimo della ragazza. Il procuratore federale vuole verificare se vi siano responsabilità dei tesserati giallorossi in merito alla divulgazione delle immagini.

Sembra che la Roma abbia dichiarato di essere convinta della correttezza del proprio operato, e di aver avviato un'investigazione per scoprire chi vi sia dietro quelli che ritiene veri e propri attacchi per destabilizzare la società. La società si sarebbe rivolta anche a un ‘importante' studio legale per perseguire presunte condotte scorrette.

La vicenda risale allo scorso anno, ma la ragazza è venuta a sapere della diffusione del video a novembre, contestualmente al suo licenziamento.

"È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse Umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società", il contenuto della lettera, riportata da Il Fatto Quotidiano. Il testo conclude decretando "l’incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società".

La ragazza si è rivolta al sindacato Cgil e ha chiesto il reintegro sul posto di lavoro, cosa che il club giallorosso finora le ha negato. Nessun provvedimento è stato invece preso nei confronti del calciatore e dei suoi compagni di squadra, e verso chi ha contribuito a diffondere il video intimo, rubato dal telefonino della donna. Una volta esploso il caso, il club si è giustificato dicendo che nella clip la ragazza chiedeva favori lavorativi al fidanzato, e che questo sarebbe il motivo alla base del licenziamento. Accuse che entrambi rispediscono al mittente.

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