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Dieci anni fa il femminicidio di Federica Mangiapelo, il papà: “Oggi le direi sono orgoglioso di te”

Federica Mangiapelo è stata annegata dal fidanzato nel Lago di Bracciano tra il 31 ottobre e il primo novembre 2012. Il papà 10 anni dopo: “Immagino la donna che sarebbe diventata, vorrei dirle sono orgoglioso di te”.
A cura di Alessia Rabbai
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Sono trascorsi dieci anni dal femminicidio di Federica Mangiapelo, la sedicenne annegata dal fidanzato nel Lago di Bracciano la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre del 2012 e ritrovata morta sulle rive di Vigna di Valle. Fanpage per ricordarla nel decimo anniversario della sua morte ha intervistato il padre Luigi. L'amministrazione comunale di Anguillara Sabazia ha organizzato degli eventi, al centro antiviolenza a lei intitolato gli studenti del Liceo Artistico Luca Paciolo hanno donato un ritratto ai genitori. Il primo novembre alle 16 nel Giardino dedicato a Federica dove c'è una panchina rossa verrà deposto un mazzo di fiori. "La morte di Federica è una ferita che non si rimargina – commenta il sindaco di Anguillara Angelo Pizzigallo- un segno che resta indelebile nella memoria della nostra città e che va ricordato con grande riflessione". Il giorno di Ognissanti alle 18 sarà celebrata una Messa nella chiesa Regina Pacis.

Il Giardino di Federica e la panchina rossa
Il Giardino di Federica e la panchina rossa

Luigi cammina sulla spiaggia del Lago di Bracciano, fissa l'orizzonte, in una tiepida mattina di fine ottobre che sembra primavera: "Venire qua per me significa stare insieme a Federica, è un momento solo nostro. Dopo la sua morte sentivo il bisogno di andarmene via, ora starci è come un abbraccio, la coccola di una figlia al suo papà. Il dolore non passa mai, dopo dieci anni però ho imparato a convivere con il fatto che non posso più vederla, ma Federica è sempre con me, in ogni momento della mie giornate. E sarà così per sempre".

Cosa significa per te la festa di Halloween?

"Halloween è una ricorrenza che non mi è mai piaciuta, da dieci anni mi inquieta e non vedo l'ora che passi, perché mi riporta indietro nel tempo. È una giornata che ormai ho impressa nella memoria, quello che doveva essere un momento di festa si è trasformato in una tragedia. Sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui non ho perso mia figlia, di grande aiuto è stato partecipare agli incontri con mio fratello Massimo nelle scuole per presentare il libro che ha scritto su Federica, ‘La Ragazza del Lago' per sensibilizzare i giovani sulla violenza di genere. Ho cercato di trasformare il mio dolore in qualcosa di utile".

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Cosa ti manca di più di Federica?

"Mi manca tutto di lei, mi manca come l'aria ogni giorno della mia vita. Se penso che oggi avrebbe ventisette anni, mi domando cosa le piacerebbe fare, come sarebbero cambiati i suoi gusti e le sue abitudini e immagino la donna che sarebbe diventata. Federica la sento sempre con me, però vado anche spesso a trovarla al cimitero, per passare un po' di tempo sulla sua tomba a coltivare i fiori".

Quali sono i ricordi più belli che conservi di lei?

"Era solare, spiritosa, diceva una battuta dietro l'altra. Ricordo quando la portavo in giro per Roma, ci piaceva tanto viaggiare insieme. La cosa che amavo di più del nostro rapporto era che decidevamo di trovarci del tempo per stare da soli, anche semplicemente per andare a cena fuori, ci piaceva molto mangiare il pesce. Lei mi dedicava spesso le sue giornate e il tempo trascorso con mia figlia è il ricordo più prezioso che ho di lei, ogni momento vissuto insieme, anche il più semplice sguardo o sorriso".

Cosa le diresti oggi se potessi parlarci?

"Le direi solo Fede ti voglio tanto bene, papà è orgoglioso di te".

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