566 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Desirée Mariottini, la procura chiede conferma delle condanne per chi l’ha violentata e uccisa

Il procuratore generale ha chiesto la conferma delle condanne per i quattro uomini che l’hanno violentata e uccisa. “Una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga”.
A cura di Natascia Grbic
566 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il sostituto procuratore generale di Roma ha chiesto alla Corte d'Assise d'Appello di confermare le condanne per i quattro uomini accusati della morte e dello stupro di Desirée Mariottini, la 16enne morta nell'ottobre 2018 in via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo. In primo grado Mamadou Gara, Yousef Salia, Brian Minthe e Alinno Chima sono stati condannati i primi due all'ergastolo, Minthe a 24 anni e mezzo di carcere, Chima a 27 anni. Le accuse per loro sono, a vario titolo, omicidio, violenza sessuale e spaccio di droga.

"Lo stato di semi incoscenza in cui versava Desirée le impedì anche di rivestirsi – ha dichiarato il procuratore generale durante la requisitoria – Respirava appena e nonostante fosse incosciente gli imputati rimasero indifferenti. Dicevano che si stava riposando pur sapendo che aveva assunto sostanze e si mostrarono minacciosi verso chi tra i presenti voleva chiamare i soccorsi fino a pronunciare la terribile frase: ‘Meglio lei morta che noi in galera".

"Una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga, Nessuno doveva sapere cosa succedeva in quella casa. Una chiamata al 112 sarebbe bastata a salvarla. Ma loro rimasero spettatori di una situazione che si aggravava e non permisero neanche agli altri presenti di intervenire per chiamare i soccorsi".

"Non si trattò solo della cinica e malevola volontà di non salvare la giovane dall'intossicazione di cui loro stessi erano stati autori e di impedire le indagini delle violenze da lei subite, ma in forma più estesa, di conservare la propria ‘casa' e le proprie fonti di ‘reddito', oltre ad un tranquillo e sostanzialmente indisturbato luogo di consumo degli stupefacenti, che rendeva eccezionale e noto quel rifugio", le parole scritte dai giudici nel motivare la sentenza di primo grado.

Desirée Mariottini è stata trovata morta nello stabile di via dei Lucani la mattina del 19 ottobre 2018. La sera della sua morte ha assunto stupefacenti e si è sentita male. Le persone intorno a lei, invece di aiutarla, non hanno fatto nulla, anche se era chiaro che aveva bisogno di essere portata in ospedale. Desirée è stata invece violentata e lasciata morire. I suoi aguzzini saranno arrestati tutti nei giorni successivi: da allora, sono in carcere.

566 CONDIVISIONI
86 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views