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Covid 19

D’Amato: “In arrivo solo 18mila dosi Johnson&Johnson nel Lazio, non verrà fatto in farmacia”

Brutte notizie per quanto riguarda il vaccino anti Covid Johnson&Johnson. Sarebbero dovute arrivare 40mila dosi nel Lazio, ma la prima fornitura sarà invece di appena 18mila dosi. L’arrivo previsto è tra il 18 e il 19 aprile. Verranno utilizzate tutte per vaccinare i detenuti e il personale delle carceri.
A cura di Enrico Tata
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Arrivano brutte notizie sul vaccino prodotto da Johnson&Johnson, il quarto e ultimo siero anti Covid approvato dall'Ema, Agenzia Europea del Farmaco. Sarebbero dovute arrivare 40mila dosi nel Lazio, ma la prima fornitura sarà invece di appena 18mila dosi. L'arrivo previsto è tra il 18 e il 19 aprile.

Dosi Johnson&Johnson verranno usate per detenuti e personale carceri

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'assessore D'Amato ha detto che queste dosi basteranno appena per la vaccinazione dei detenuti e degli agenti carcerari della regione. Purtroppo, invece, non saranno sufficienti per essere distribuite alle farmacie e ai medici di famiglia. Per questo nuovo servizio di vaccinazione bisognerà attendere le prossime spedizioni, ma ancora non è stato reso noto né il calendario né la quantità di dosi che arriveranno: "Bisognerà capire quanto saranno corpose le prossime forniture. Di certo così le farmacie non possono partire. E invece da lunedì prossimo prevediamo di aprire le prenotazioni per 60-61enni", ha dichiarato D'Amato.

Il vaccino Johnson&Johnson decisivo per la campagna vaccinale

L'importanza strategica del vaccino Johnson&Johnson per la campagna vaccinale italiana e del Lazio è decisiva per una serie di motivazioni: intanto si tratta del primo vaccino monodose, cioè che non ha bisogno di richiamo. In secondo luogo è un vaccino facile da conservare e da maneggiare: per questo è adatto ad essere somministrato tanto nelle farmacie, quanto negli studi dei medici di famiglia. E questo è legato anche al terzo punto di forza: proprio perché è facile da conservare, potrebbe sostituire AstraZeneca nei grandi hub vaccinali che attualmente utilizzano il vaccino anglo-svedese e cioè, per esempio, quello allestito alla Nuvola di Fuksas, quello della Stazione Termini e quello dell'Aeroporto di Fiumicino. Come è noto il vaccino AstraZeneca è stato raccomandato dal ministero della Salute per cittadini con età superiore a 60 anni. Quando la popolazione over 60 verrà vaccinata, i centri che attualmente somministrano il vaccino AstraZeneca dovranno necessariamente cambiare siero e questo potrebbe essere il vaccino Johnson&Johnson. Secondo il piano vaccinale del governo, in Italia dovrebbero arrivare in totale 7 milioni di dosi nel secondo trimestre del 2021, cioè da aprile a giugno, e ben 16 milioni da luglio a settembre.

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