Dal raffreddore alla bronchiolite: è boom di accessi al pronto soccorso per virus respiratori al Bambino Gesù

Boom di accessi al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma per virus respiratori, dal raffreddore alla bronchiolite. Sono oltre 10mila gli accessi attesi al pronto soccorso, più di cinque milioni i minori a letto per sindromi influenzali e parainfluenzali. I principali responsabili delle malattie respiratorie stagionali sono rhinovirus, coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus, virus respiratorio sinciziale. Nel 2024 sono stati circa 16 milioni gli italiani con influenza e sindromi parainfluenzali e circa un terzo erano minori. I ricoveri in terapia intensiva per le infezioni respiratorie acute sono dimezzati rispetto alla stagione precedente, anche grazie all’avvio dell’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale, che causa la bronchiolite.
Secondo i dati provenienti dall’Australia, fa sapere l'ospedale Bambino Gesù, la stagione influenzale 2025-26 potrebbe rivelarsi particolarmente intensa, con una circolazione prevalente dei virus A/H3N2 e B/Victoria. I primi piccoli pazienti al Bambino Gesù ci sono stati con circa due settimane di anticipo rispetto allo scorso anno.
"È fondamentale evitare ambienti affollati per i lattanti, rispettare le norme igieniche e vaccinare i bambini contro l’influenza. Le epidemie respiratorie possono determinare picchi di accessi ospedalieri, ma non sempre si tratta di emergenze, purché la situazione venga gestita con tempestività e buon senso" spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale, malattie infettive e DEAI II livello del Bambino Gesù. Ciò che resta il cardine spiega Sebastian Cristaldi, responsabile dell’unità DEA II livello, è la prevenzione: "I genitori devono valutare le condizioni complessive del bambino, evitare l’uso di farmaci fai-da-te e rivolgersi al pediatra per una valutazione clinica".
Influenza e sindromi parainfluenzali: regole di prevenzione
Le sindromi influenzali e parainfluenzali si trasmettono per via respiratoria o per contatto con superfici e mani contaminate. I sintomi sono febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari, mal di gola e disturbi gastrointestinali, variano per intensità, ma in genere si risolvono spontaneamente. Le prime regole di prevenzione sono lavarsi spesso le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce ed evitare i contatti con persone sintomatiche.
Uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata e buona idratazione, aiuta a rafforzare le difese immunitarie. La vaccinazione è l'arma più efficace: quella antinfluenzale è raccomandata per tutti i bambini dai sei mesi ai sette anni. Accanto ai vaccini, sono oggi disponibili anticorpi monoclonali contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), indicati per i lattanti e i bambini più fragili, e un vaccino specifico per le donne in gravidanza per proteggere i neonati dalla bronchiolite.
Quando è il caso di rivolgersi al pediatra
Se la febbre è associata a difficoltà respiratorie, sonnolenza insolita, dolore intenso o peggioramento del quadro generale bisogna contattare il pediatra o recarsi al Pronto Soccorso, soprattutto se si tratta di neonati, prematuri o bambini con patologie croniche come ad esempio cardiopatie, fibrosi cistica, immunodeficienze. La maggior parte delle malattie respiratorie invernali come raffreddore, tosse, mal di gola, febbre, inappetenza e stanchezza si risolve spontaneamente in pochi giorni grazie al riposo e ai farmaci sintomatici.
Per abbassare la febbre e alleviare i dolori di solito come spiega l'ospedale pediatrico il Bambino Gesù viene indicato il paracetamolo. Gli antibiotici vengono usati solo su indicazione del medico. I lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche sono utili per liberare le vie respiratorie. È importante far bere il bambino, anche se mangia poco. Il riposo a casa favorisce la guarigione e limita la diffusione dei virus, ma non è necessario costringere il bambino al letto. Se c'è febbre, vestirlo con abiti leggeri.