Da Tony Effe a Fabrizio Corona, chi passava nella palestra dell’ex pugile Di Napoli esplosa nella notte a Ostia

Attrezzi, sala pesi, ma soprattutto palestra di pugilato. Far salire sul ring è l'obiettivo della "Di Napoli Boxing Team", la palestra di Ostia, ora al centro della cronaca dopo essere stata danneggiata da un'esplosione dolosa all'alba di giovedì 26 giugno, quando alle 2.30 di notte è scoppiato un ordigno artigianale che ha distrutto la saracinesca d'ingresso della palestra. Danneggiata anche la facciata degli edifici circostanti e le auto parcheggiate in via delle Azzorre.
L'attività aperta a settembre 2024 è gestita dalla famiglia Di Napoli, in particolare dall'ex pugile Gianni Di Napoli fondatore dell'attività insieme a Christian Di Napoli. Una struttura che nasce per cercare nuovi pugili, ma anche per far allenare i campioni del settore. Nell'anno di attività infatti sul ring della palestra di Ostia sono passati celebrità del mondo della boxe, ma non solo.
Fabrizio Corona, Tony Effe e Lazza, chi passava per la palestra Di Napoli
Anche se aveva aperto da poco più di un anno la palestra Di Napoli a Ostia era già diventata un punto di riferimento a Ostia nel settore della boxe italiana. Il merito è dei fondatori dell'attività, la famiglia Di Napoli, dove papà Gianni prima e il figlio Kevin ora hanno sempre fatto parte del mondo dei pugili aggiudicandosi anche i primati italiani durante le rispettive carriere.
Non sorprende quindi che nella palestra di pugilato a Ostia siano entrate celebrità non solo del mondo della boxe. Tra chi ha partecipato agli eventi inaugurativi spicca Fabrizio Corona, che a settembre 2024 ha visitato la palestra nelle prime settimane dall'apertura.
Kevin Di Napoli, figlio dell'ex pugile: dalla boxe al carcere, ora in comunità
Ad avere una forte amicizia con il giovane pugile Kevin Di Napoli è soprattutto Tony Effe, al fianco del figlio di Gianni Di Napoli in diversi eventi di pugilato. Assieme al giovane Di Napoli si sono allenati anche altre celebrità come Lazza o Artem, il giovane attore conosciuto come Pino nella serie Mare Fuori.
Kevin, classe 1996 sin dall'adolescenza è stato un promettente pugile vicino alla vittoria dei primati nazionali nei campionati giovanili. Una carriera che è stata per un periodo frenata quando è stato arrestato sette anni fa durante il blitz dei carabinieri nell'operazione "Maverick", in cui venne decapitato il clan dei Tirassi. É stato condannato a 12 anni di carcere perché ritenuto il picchiatore di Salvatore Sibio, ex Banda della Magliana e boss di Ostia, e di Fabrizio Piscitelli, lo storico leader della curva nord della Lazio. Nel 2019 ha ottenuto i domiciliari a Rieti dalla madre e dal 2024 è nella comunità di recupero San Pio di Nola. Da febbraio 2024 invece ha avuto il permesso di tornare sul ring dopo i passati dinieghi del giudice, che lo avevano portato a tentare il suicidio.
Nel luglio del 2024 Kevin è stato anche vittima di una rapina mentre si trovava a Casoria con un dipendente della comunità, Raffaelle Scotti. I due sono stati raggiunti da alcuni spari per una tentata rapina, l'atleta è stato colpito al polso mentre Scotti ha riportato le ferite più gravi richiedendo in ricovero in ospedale.
La conta dei danni dopo l'esplosione, l'amministratore di condominio: "Vetri distrutti fino al quinto piano"
"L'esplosione ha distrutto soprattutto i vetri di tutto il palazzo, molti condomini sono scesi in strada", a raccontarlo a Fanpage.it è l'amministrazione del condominio in via delle Azzorre 453. La palestra si trova al primo piano dell'edificio ed è stata quella ad avere i danni più gravi a partire dalla saracinesca dell'ingresso, completamente deformata dall'esplosione.
Frantumati anche i vetri degli appartamenti fino al quinto piano del palazzo. I Vigili del Fuoco non hanno dichiarato inagibile il condominio, ma l'ingresso è al momento transennato per i rilievi del caso. "Un affittuario del palazzo ha raccontato che l'esplosione gli ha distrutto tutte le finestre e anche la cucina gli è venuta giù a seguito del boato", racconta l'amministrazione, che conferma però come al momento non ci siano feriti.
Da Gualtieri ai consiglieri di Azione e Fdl, la denuncia per l'intento doloso
La Polizia intanto indaga sull'esplosione e sulla matrice dolosa dell'evento. Un episodio che ai residenti di Ostia spaventa, ma non sorprende. Il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri ha definito l'episodio come "un fatto gravissimo sul quale auspico sia fatta piena luce".
In assemblea capitolina, Mariacristina Masi consigliera di Fdi auspica una presenza maggiore dello Stato nel Municipio X di Roma. "L'atto che si è registrato nella notte sancisce la necessità di aumentare l'attenzione e la presenza nella zona, anche con investimenti e progetti di sviluppo", dichiara la consigliera nella nota ufficiale.
Un appello a cui si aggrega anche il partito di Azione che con una nota congiunta del consigliere regionale e segretario romano di Azione, Alessio D’Amato, i consiglieri di Roma Capitale, Flavia De Gregorio e Antonio De Santis, e il consigliere del Municipio X di Azione, Andrea Bozzi hanno denunciato l'episodio doloso. "Ostia non può svegliarsi con le bombe, è una comunità di cittadini onesti e operosi, che hanno diritto a vivere tranquillamente", si legge.