Da 13 anni massacra di botte la moglie, la scaglia contro un mobile e la manda all’ospedale: arrestato

La maltrattava da tredici anni. I primi episodi di violenza risalgono al 2012. Qualche giorno fa, al culmine dell'ennesima lite, la donna ha chiesto aiuto e ha chiamato i soccorsi. Sul posto sono arrivati immediatamente gli operatori del pronto soccorso sanitario e i carabinieri, ai quali ha rivelato ciò che era costretta a subire da tempo. Sono stati i militare che, a fronte dell'accaduto, hanno poi arrestato il marito della donna, un trentasettenne gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie convivente.

Spinge la moglie contro un mobile e la manda in ospedale

I fatti sono avvenuti nei giorni scorsi a Roma, nel quadrante est della capitale. È da qui che è arrivata una telefonata al numero di emergenza unico nue 112 da parte della donna, una quarantaseienne, che chiedeva aiuto. Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri che hanno raccolto la testimonianza della donna. La quarantaseienne ha raccontato di essere stata maltrattata poco prima. Al termine di una lite, scaturita per futili motivi, l'aveva strattonata più volte facendola urtare contro un mobile in vetro che le aveva provocato una ferita alla gamba sinistra.

E poi ha precisato che non era la prima volta che si trovava a subire maltrattamenti e violenze da parte dell'uomo. I primi episodi risalgono al 2012, 13 anni fa.

Come sta la donna maltrattata dal marito a Roma e l'arresto

Una volta appreso quanto era accaduto, sono stati allertati anche gli operatori del pronto soccorso sanitario del 118 che hanno raggiunto il luogo della segnalazione a bordo di un'ambulanza. I soccorritori hanno raggiunto la donna e l'hanno trasportata d'urgenza al vicino policlinico di Tor Vergata dove è stata medicata e dimessa con alcuni giorni di prognosi.

Nel frattempo il trentasettenne è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, d'intesa con la Procura della Repubblica di Roma, portato in caserma e, successivamente, nel carcere di Regina Coeli dove è rimasto a disposizione dell'Autorità Giudiziaria fino a convalidare l'arresto e disposto nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento.