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Coronavirus, l’assessore Alessio D’Amato: “Favorevole al lockdown solo per i no vax”

L’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato ha escluso che a Natale il Lazio possa entrare in zona gialla, e si è detto favorevole al lockdown solo per i no vax.
A cura di Natascia Grbic
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Il Lazio non entrerà in zona gialla a Natale. Lo ha ribadito ancora una volta l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. "Da qui a fine mese non ci sarà un cambio di
colore – ha spiegato l'assessore – l'incidenza cresce, ma meno di prima. Il valore Rt è al di sotto della media nazionale. E poi il passaggio di fascia comporta solo una modifica a livello cromatico". Non è escluso però, aggiunge poi in un'intervista rilasciata a Il Messaggero, che il passaggio in zona gialla possa esserci dopo Capodanno. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono molto meno i ricoveri in area medica e terapia intensiva. "Siamo dentro una pandemia in cui il virus ha subito almeno sei mutazioni. Ma rispetto a 22 mesi fa, a parità di contagi, la differenza si vede in area medica dove oggi i pazienti sono 2.500 in meno, in terapia intensiva dove a fine 2020 erano 230 in più, e nei decessi: le vittime erano 50 di più. E questo è per effetto dei vaccini".

Nessun passaggio in zona gialla a Natale, D'Amato: "Servono 3 dosi di vaccino"

Nel Lazio sono stati somministrati oltre 10 milioni di vaccini. Di questi, 1,2 milioni sono terzi dosi, pari a oltre il 25% della popolazione. "L'unico modo per sbarrare l'ingresso al virus e non farlo entrare è correre a chiudere la porta a 3 mandate, come 3 devono essere le dosi di vaccino a cui sottoporsi", continua D'Amato. E per quanto riguarda ulteriori eventuali restrizioni, sempre a Il Messaggero D'Amato si dice favorevoli a restrizioni solo per i non vaccinati. "Se ci deve essere un lockdown, è giusto che sia solo per i non vaccinati. Non può essere penalizzato chi ha mostrato il massimo livello di collaborazione e responsabilità. Con i numeri attuali, non mi aspetto che si arrivi alla necessità di un lockdown, ma il virus ci ha insegnato che è imprevedibile. E se ci fossero ulteriori restrizioni, non devono essere generalizzate".

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