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Sparatoria a Fidene

Come è possibile che il killer di Fidene avesse una pistola dopo il rifiuto di porto d’armi?

Gli era stato negato il porto d’armi eppure è riuscito a uscire da un poligono con un’arma e uccidere tre donne e ferire altre quattro persone prima di essere disarmato.
A cura di Beatrice Tominic
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"Aveva molti colpi in canna, qualche proiettile e un altro caricatore da 16", hanno spiegato i residenti che si trovavano in riunione quando il 57enne Claudio Campiti è entrato nel gazebo e ha sparato. Come è possibile che il killer avesse con sé la pistola, una Glock calibro 45 e così tante munizioni se, proprio a lui, era stato negato il porto d'armi? Il 57enne aveva avanzato richiesta, ma dopo una segnalazione inoltrata dai carabinieri, gli è stato negato il documento: probabilmente era già considerato una persona pericolosa a causa delle minacce e dei numerosi litigi violenti per cui era già stato denunciato dal consorzio.

Nessun veto, invece, per il noleggio della pistola al poligono. L'ipotesi più plausibile è che possa aver trafugato la pistola dal poligono di tiro che frequentava, quello del quartiere di Tor di Quinto: dopo averla presa a noleggio, sarebbe andato via dalla struttura senza riconsegnarla. Perché, nonostante il rifiuto esplicito del porto d'armi, una persona giudicata violenta ha avuto libero accesso ad un'arma letale?  Ma soprattutto, come ha fatto Campiti a portarla addirittura via con sé dal poligono? Sono domande che, almeno per il momento restano senza risposta. Tre donne uccise, quattro feriti, un consorzio di ville e un'intera città sotto shock: questo il bilancio della strage avvenuta ieri, nella mattinata di domenica 11 dicembre. Strage che, se soltanto fossero stati effettuati controlli serrati, più precisi e puntuali, forse si sarebbe potuta evitare.

Da quanto accaduto ieri sembra che non sia così difficile dotarsi di una pistola, anche senza autorizzazioni specifiche. Non soltanto i criminali, ma anche le persone comuni, trovando qualche accorgimento particolare, possono riuscire a portare via con sé un'arma, senza che nessuno se ne accorga. E, soprattutto, farne poi l'uso che vogliono. Compreso, come accaduto oggi, sparare contro un intero gruppo di persone, ucciderne tre e ferirne altrettante. Secondo i dati raccolti dall'Opal di Brescia nel 2021 in Italia sono state uccise 39 persone con armi legalmente detenute e/o da legali detentori di armi.

Nel frattempo il poligono da cui Campiti ha sottratto la pistola è stato sequestrato nella serata di domenica. Ma è successo troppo tardi e tre persone non torneranno mai più a vivere.

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