Cinque euro l’ora per lavorare nei campi: nuovo processo per i padroni dell’azienda dove fu ucciso Satnam Singh

Nuovo processo per la morte di Satnam Singh, il bracciante morto dissanguato dopo aver perso un braccio lavorando nel giugno 2024. La procura di Latina ha chiesto il giudizio immediato per gli imprenditori agricoli Renzo e Antonello Lovato, padre e figlio, con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Caporalato, in sintesi. Un secondo filone giudiziario parte, quindi, dalla morte del lavoratore dell'Agro Pontino che fu scaricato davanti casa dal proprio capo Antonello Lovato e morì dopo ore di agonia all'ospedale San Camillo di Roma. Antonello, 39 anni, si sta già difendendo in tribunale dall'accusa di omicidio volontario ed è in carcere preventivo dal 2 luglio 2024. "L’esito di questa inchiesta deve essere un monito e non può lasciare nessuno indifferente", ha commentato Natale Di Cola, segretario della Cgil Roma e Lazio, che si è costituita parte civile nel processo per omicidio.
A novembre il processo Satnam bis
Renzo e Antonello Lovato sono i titolari dell'azienda di Borgo Santa Maria in cui lavorava a nero Satnam Singh. La prima udienza del nuovo processo che li vede accusati di caporalato è prevista per novembre. Le indagini coordinate dalla pm Marina Marra hanno portato ai provvedimenti restrittivi per i due. Antonello è già in carcere, in attesa di essere giudicato anche per omicidio volontario, mentre Renzo, che era già stato indagato con la stessa accusa nella maxioperazione del 2019 denominata "Jamuna", si trova agli arresti domiciliari. Padre e figlio saranno difesi dagli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi.
L'accusa di caporalato: braccianti al lavoro per 5,50 euro l'ora
Le indagini sono state condotte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Latina, sotto la direzione del tenente Massimo Ienco e con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dei militari delle Stazioni di Borgo Podgora e Borgo Sabotino. Attraverso analisi delle utenze telefoniche e dei social dei braccianti sfruttati, quattro dei quali hanno anche testimoniato direttamente, è stato delineato il quadro indiziario. Renzo e Antonello Lovato sono accusati, in concorso tra loro, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato. Avrebbero utilizzato lavoratori irregolari, cioè senza permesso di soggiorno, a paghe e condizioni terribili. Tutto ciò facendo leva sul loro stato di precarietà legale.
La paga: 5,50 euro l'ora, poi aumentati a 6. Per turni di 8 o 9 ore a raccogliere insalata in inverno, zucchine in primavera, cocomeri e meloni d'estate, sotto il sole di mezzogiorno. Il salario in nero, gli alloggi per i braccianti nelle stalle, le misure di sicurezza del tutto assenti. Le testimonianze raccolte dai carabinieri raccontano tutto ciò. Nei campi non c'erano servizi igienici, se non un bagno chimico all'ingresso dell'azienda. I lavoratori si portavano l'acqua da bere da casa e sul posto non è mai stato visto un medico.
La storia di Satnam Singh e la sua compagna Soni Soni
La prima persona di cui i carabinieri hanno raccolto la testimonianza è stata Soni Soni, la compagna di Satnam che il 17 giugno 2024 l'ha visto abbandonato senza un braccio con l'arto messo in una cassetta per la frutta. La donna, che è anche parte civile nel processo per omicidio, ha raccontato agli investigatori la storia della coppia.
Erano arrivati in Italia passando dalla Croazia con permessi provvisori. Si erano stabiliti prima nel Nord, girando fra Trieste e Milano, poi a Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, dove Singh aveva lavorato in un'allevamento di bufale. Vivevano in provincia di Latina da luglio 2022. Si erano trasferiti perché avevano sentito che il lavoro era meno faticoso e pagato meglio.
Cgil: "Convocare tavolo regionale per la sicurezza sul lavoro"
Una vicenda legale che si spera possa muovere le acque anche a livello politico. Natale Di Cola, segretario della Cgil Lazio, ha commentato: "Deve proseguire quel percorso di cambiamento verso una maggiore legalità, che si era registrato successivamente la morte di Satnam, e che oggi non solo sembra essersi arrestato ma anche ritornato al passato. Per questo chiediamo alla Regione Lazio di convocare nuovamente il tavolo operativo per la sicurezza sul lavoro".
Il 2 settembre il sindacato, insieme a tutte le parti sociali del settore agricolo, ha anche richiesto un incontro specifico per lavorare sulla piena applicazione delle disposizioni per contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, regolata dalla legge regionale n.18 del 14 agosto 2019.
"Per scardinare questo sistema illegale di fare impresa che si annida anche nei nostri territori", conclude Di Cola, "ognuno, per il ruolo che ricopre, deve fare la propria parte per tutelare la dignità e i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare".