Catechista a processo per abusi su minori, la moglie lo difende: “È stata una debolezza, non violenza”
Avrebbe abusato di una minorenne: questa l'accusa mossa ad un cinquantenne che è finito in tribunale. L'uomo, che fa parte di una comunità neocatecumenale del quadrante nord-ovest della città, in zona Casalotti, svolgeva attività simili a quelle di un catechista per un gruppo di giovani cresimati. È proprio una ragazza del gruppo che, nel 2018, avrebbe rivelato ai genitori quanto accaduto anni prima, fra il 2009 e il 2013, come riporta la Repubblica nella sua edizione romana.
Oggi il cinquantenne si trova a processo. Chiamata a testimoniare a difesa dell'uomo la moglie. È lei che ieri ha preso la parola in aula: "Nel marzo del 2013 stavamo affrontando un periodo di crisi, si è trattato di un momento di debolezza. Ma lei aveva già compiuto 18 anni e non è stata violenza". Secondo quanto spiegato davanti ai giudici dalla donna, il marito le avrebbe rivelato quanto accaduto proprio nel 2018, quando la ragazza ha raccontato gli episodi ai suoi genitori. "Sapevo di questi rapporti, me lo aveva detto", ha sottolineato, precisato inoltre che i rapporti sarebbero stati consenzienti (e quindi, secondo lei, non perseguibili).
Le presunte violenze sulla ragazza
Gli episodi, come anticipato, sarebbero avvenuti fra il 2009 e il 2013, quando l'uomo era solito ospitare nell'abitazione in cui viveva con la moglie il gruppo dei ragazzi e delle ragazze cresimate per continuare incontri a carattere religioso. Le violenze sarebbero avvenute proprio in quelle circostanze. L'uomo avrebbe abusato della sua posizione di potere: non appena emersa la vicenda sono scattati i provvedimenti ed è stato allontanato dalla comunità. Poi è scattata la denuncia alle forze dell'ordine e, infine, il processo.
La reazione della famiglia della giovane
Dopo essersi confidata, i genitori della ragazza si sono messi subito in contatto con un altro membro della comunità che frequentavano da diversi anni, chiamato anche lui a testimoniare in aula. "Ero in vacanza con la mia famiglia, ho detto loro che ero a conoscenza soltanto di un bacio, altrimenti avrei subito denunciato la situazione". Il cinquantenne, chiamato a rispondere davanti alla comunità di quanto accaduto, ha sempre dichiarato che la ragazza era consenziente. Di diverso avviso la mamma della giovane: "Quanto accaduto è una vergogna", dice, in attesa delle prossime udienze.