Casa del Jazz, svolta nelle ricerche del corpo di Paolo Adinolfi: trovata la botola che porta alla galleria sotterranea

Possibile svolta nelle ricerche per il giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994. A una settimana dall'inizio degli scavi sotto alla Casa del Jazz, è stata individuata la galleria sotterranea e la botola nascosta sotto l'attuale sala di registrazione. La botola segreta rappresenterebbe la via di accesso per raggiungere il tunnel che si snoderebbe sotto all'immobile che, prima di essere confiscato e di diventare centro culturale, era riconducibile al cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti. Da parte delle autorità, però, resta il massimo riserbo sulla vicenda.
Da tempo, almeno 29 anni, l'ex giudice Guglielmo Muntoni aveva calato un riflettore sulla possibilità che il corpo di Adinolfi potesse trovarsi sotto alla Casa del Jazz, ricca di cunicoli e gallerie, ma soltanto la scorsa settimana sono stati trovati i fondi per le verifiche necessarie.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie, sarebbero state individuate due volte sotto al terreno in un'area adiacente alla villa. Gli scavi, interrotti, dovrebbero riprendere nella giornata di domani.

La botola e la galleria alla Casa del Jazz: "Un passaggio fino alle catacombe"
Trovata, dopo una settimana di scavi anche con i cani molecolari, la botola nascosta che porta alla galleria sotterranea sotto alla Casa del Jazz. Si troverebbe sotto a dove ora è sorto lo studio di registrazione della Casa del Jazz."Lì c'era una cantina, ci tenevamo i vini. Con un'altra scala di poteva arrivare alle catacombe – ha dichiarato Franco Piacentini giorni fa, una volta raggiunta la Casa del Jazz durante gli scavi – Ho vissuto qui per vent'anni, dal 1948 al 1968. Mio padre lavorava per Osio".
E poi non rinuncia a fornire la sua opinione: "Per me qualcosa là sotto ci deve essere: hanno chiuso proprio lì dove c'era l'accesso alla cantina tramite una botola che portava fino alle catacombe". Non è escluso, dal confronto con le parole di Piacentini, che la botola ritrovata oggi possa trattarsi proprio di quella che collegava le gallerie sotterranee alle catacombe".

Cosa lega il giudice Adinolfi alla Banda della Magliana
Che i resti del giudice Paolo Adinolfi possano trovarsi sotto alla Casa del Jazz, che prima della confisca era riconducibile a Enrico Nicoletti, è un'ipotesi plausibile. Quando è scomparso aveva poco preso servizio alla Corte d'Appello, da circa venti giorni. Secondo quanto emerso dalle indagini sul caso, la sua scomparsa sarebbe legata all'incarico precedente, però, quello nella Sezione Fallimentare del Tribunale di Roma.
Proprio al lavoro alla Sezione Fallimentare aveva lavorato sui crac di grossi colossi finanziari. Nell'ambito di quello legato alla Fiscom, sul quale ruotavano figure dei Servizi Segreti e della malavita organizzata come la Banda della Magliana, è arrivata una condanna in primo grado proprio a carico di Nicoletti che, in quegli anni, secondo accertamenti, sarebbe stato il proprietario dell'immobile che oggi ospita la Casa del Jazz.