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Emergenza rifiuti Roma

Biodigestore a Cesano: i primi rifiuti arrivano a gennaio 2027, via libera del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da associazioni e comitati del territorio contro il biodigestore a Cesano di Roma, dichiarandone legittime le autorizzazioni per la costruzione. Il termine per i lavori è fissato al 31 dicembre 2026 mentre il conferimento dei primi rifiuti organici a gennaio 2027.
A cura di Alessia Rabbai
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L’area in via della Stazione di Cesano di Roma in cui è in costruzione l’impianto dei rifiuti (Foto Fanpage.it)
L’area in via della Stazione di Cesano di Roma in cui è in costruzione l’impianto dei rifiuti (Foto Fanpage.it)
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I primi rifiuti organici di Roma arriveranno a Cesano a gennaio 2027. Il progetto dell’impianto è conforme alla normativa ambientale e alle migliori tecniche disponibili, dunque la costruzione può proseguire, essendo legittimamente autorizzata. È la sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato dal consorzio Due Pini e dall’associazione Osteria Nuova e Santa Maria Galeria nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La questione era la costruzione del biodigestore a Cesano di Roma. Si tratta di uno dei nuovi impianti per i rifiuti di Roma insieme a quello di Casal Selce, nello specifico, per il trattamento integrato anaerobico ed aerobico della frazione organica da raccolta differenziata per la produzione di biometano liquido per autotrazione e compost. La conclusione dei lavori è in programma entro il 31 dicembre del 2026, il cantiere è partito a fine giugno scorso.

Quali sono i motivi del ricorso al Tar dei cittadini

La vicenda nasce dal rilascio, da parte del sindaco Gualtieri, dell’ordinanza n. 31 del 7 dicembre 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 gennaio 2024, con cui è stato approvato il provvedimento autorizzatorio unico regionale per la realizzazione dell'impianto di Cesano. Contro il provvedimento, alcuni cittadini hanno ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio, sostenendo l'esistenza di criticità ambientali, urbanistiche e procedurali. Il Tar ha dichiarato improcedibili i ricorsi presentati per "carenza di interesse".

Tra i vari punti, i residenti contestavano che il provvedimento impugnato avrebbe disposto la modifica sostanziale dell'impianto originariamente autorizzato, con l’aggiunta di una nuova sezione anaerobica di trattamento di fanghi e produzione di biogas e l’aumento a 110 mila tonnellate all’anno dei rifiuti trattati, rispetto alle 60 mila tonnellate annue previste all'origine per il solo impianto di compostaggio aerobico.

Inoltre si andava contro al fatto che non era stata fatta un'adeguata valutazione di impatto ambientale sul territorio, sull'inadeguatezza delle strade locali per il transito dei camion, con conseguenti ripercussioni sulla viabilità; la violazione delle prescrizioni della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che aveva espresso parere negativo vincolante per l’impatto paesaggistico e archeologico, in merito anche al ritrovamento recente di tombe etrusche nei pressi dell'area in cui sorgerà il biodigestore.

Cos'ha deciso il Consiglio di Stato sull'impianto di Cesano e perché

Il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso presentato da comitati e associazioni del territorio, ha stabilito che la modifica fatta non rappresenta una riconversione dell’impianto, ma l’aggiunta di una sezione anaerobica. L’impianto integrato mantiene così la stessa finalità produttiva. Rispetto alle critiche mosse riguardo all'impatto ambientale, il Consiglio di Stato ha risposto che la digestione anaerobica è una delle migliori tecniche disponibili per il trattamento dei rifiuti, riconoscendone i benefici ambientali, con riferimento alla normativa europea e nazionale che incentiva l’uso di impianti anaerobici per il recupero energetico dai rifiuti organici. Sulle prescrizioni archeologiche, le prescrizioni della Soprintendenza sono state già considerate e non è necessario rimodulare il progetto, poiché le indagini archeologiche e le modifiche viarie sono previste negli interventi.

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